venerdì 5 novembre 2010

Pignology 2.0

Ebbene sì.
Direi proprio che ho deciso: cambio casa, migro su Tumblr.
Ho abitato qui per poco più di due anni. Il primo vero post di questo blog è del 3 settembre 2008. Poi ho scoperto il retroblogging, ho avviato qualche esperienza di biografia condivisa, e ho collezionato vecchie foto del passato.
Ho scritto abbastanza regolarmente fino alla nascita di carpizeronove che mi ha portato via molto del tempo che dedicavo al blog. Poi sono nati anche CarpiTransizione e la Mappa della Spesa Sostenibile. E ieri è stato pubblicato anche il mio primo post su PerdoTempo.it. Passavo sempre più tempo fuori casa!
E tornando qui stasera per chiudere porte e finestre, gas e luce come quando si sa che non si tornerà per un pezzo mi ha colpito l'ultima frase che è rimasta nelle pignolerie in fondo alla pagina:

"Quanti pezzi che ho! Devo tenermi stretto"
(Edwin Morgan)

non ricordo da quando è scritta lì (ogni tanto le cambiavo) ... certo che era profetica!

Nel frattempo sono cambiate altre cose, si sono diffusi i socialcosi, la fruizione del web (la mia) è diventata sempre più da mobile che da fisso etc etc.
Ho provato Twitter ma per me 140 caratteri sono troppo pochi, una mortificazione eccessiva. Ho provato Facebook ma forse 300 amici sono troppi, una fatica eccessiva.

Adesso ho scoperto Tumblr ed è stato amore a prima vista. Mi sembra che riunisca il meglio dei blog e di twitter senza la dispersione di Facebook (non gli perdonerò mai di non avere i tags!). Così ho preso poche cose che avevo in giro (tutte le altre le lascio in questa casa in cui tornerò ogni tanto spinto dalla nostalgia) e mi sono trasferito nella nuova casa.

Per i miei vecchi amici il mio nuovo indirizzo è http://pignology.tumblr.com/. C'è anche una verione fatta apposta per i vostri smartphone: http://pignology.tumblr.com/mobile. Tutto quello che scriverò lì lo vedrete comparire anche su twitter e facebook. Se usate i feed rss, dovete inserire questo: http://pignology.tumblr.com/rss.

Venitemi a trovare.

Marco

martedì 7 settembre 2010

Come conservare gli amici ai tempi di Facebook

Scrivo questo post perchè oggi ho risolto un problema che mi assillava da tempo e la la cui soluzione non è (almeno per me) molto intuitiva.

Farsi degli amici con Facebook è facile. Basta chiedere o accettare l'amicizia.
Ma quando poi da un amico non arrivano altro che aggiornamenti sullo stato della sua fattoria? Non ditemi che non avete desiderato anche voi "nascondere" quell'amico, soprattutto se usate FB sul cellulare.
Ma come si fa a cliccare quel "Rimuovi dagli amici"? Soprattutto se, come me, anche voi date l'amicizia solo alle persone che conoscete davvero. L'amico riceverà una notifica che dice "Marco non è più tuo amico!" o "Sei stato rimosso dagli amici di Pigna!"? Meglio forse avvisarlo prima con un messaggio tipo: "Ciao, ti volevo dire che ti sto rimuovendo dai miei amici ma solo perchè non sopporto la fattoria, sentiamoci su skype!".
Per un po' ho cercato il bottone "Non seguire questo amico" che mi permettesse di conservare l'amicizia senza essere costretto a ricevere tutti gli aggiornamenti agricoli.
E qui sta il difetto di ragionamento (mio o di FB) e la scoperta di una soluzione ancora migliore di quanto pensassi.
E' vero infatti che io ricevo l'aggiornamento dal mio amico ma è vero anche che lo ricevo dall'applicazione stessa.
Basta quindi andare sulla pagina di FarmVille (o di qualsiasi altra odiosa applicazione) e cliccare "Blocca l'applicazione" sotto l'immagine a sinistra.
E come d'incanto gli aggiornamenti dei vostri amici saranno completamente "disinfestati" da ogni residuo agricolo.

Adesso ovviamente verrà fuori che lo sapevano tutti tranne me ... ma nessuno di quelli a cui avevo parlato del mio assillo mi aveva saputo indicare la soluzione prima del contadino Andrea G. quando ho minacciato di non essere più suo amico.

venerdì 13 agosto 2010

Grazie a tutti i fighetti che hanno comprato l'iPhone e l'iPad!

Non so se ve ne siete già accordi ma qualcosa sta cambiando in sordina e più in fretta di quanto mi aspettassi.
Molti siti di informazione negli ultimi anni stavano rincorrendo il mercato dei cellulari e degli smartphone creando versioni "mobili" adatte ad essere lette sui piccoli schermi di questi dispositivi. Erano versioni "light" dei siti originali oppure testi diffusi come xml. Bastava quindi un browser o un aggregatore di feed rss per accedere a questi contenuti. Gratis come internet!

Poi è arrivato l'iPhone con le sue apps e poi l'iPad con le sue apps. E così non basta avere un sito "mobile" ma per essere cool bisogna avere un "applicazione".
Anche perchè tutti sono abituati all'internet gratis ma l'applicazione ancora si paga, poco ma si paga.

E così, per fare un esempio in cui mi sono imbattuto oggi ma sono sicuro che ne seguiranno altri, il quotidiano Repubblica lancia l'applicazione Repubblica+ per iPad. Cioè per accedere con un iPad ai contenuti on-line di Repubblica non basta un browser ma serve un app. Che costa 3,5 euro a settimana.
E per non fare sentire gli applemaniaci gli unici sfigati disposti a pagare quello che finora era gratis cosa succede?
Da oggi quando provo a consultare il sito di Repubblica Mobile mi viene proposto, per andare oltre ai titoli delle news, un abbonamento da 2 euro alla settimana.
Wow! Calcolato che risparmio 1,5 euro alla settimana, fra un paio di anni avrò messo da parte i soldi per comprarmi l'iPad!

Grazie a tutti i fighetti che hanno comprato l'iPhone e l'iPad! E, con la loro disponibilità a comprare a pochi euro applicazioni che io non vorrei nemmeno gratis sul mio telefonino (un'italiano è diventato milionario con un app che fa una scoreggia!), hanno dato una bella accelerata alla fine dell'era delle informazioni gratuite in rete.

sabato 8 maggio 2010

I bambini di Sodoma

Genesi XVIII
Disse allora il Signore: «Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!».
Quegli uomini partirono di lì e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora davanti al Signore. Allora Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l'empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lungi da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città».
Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere... Forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne trovo quarantacinque». Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta».  Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci». Poi il Signore, come ebbe finito di parlare con Abramo, se ne andò e Abramo ritornò alla sua abitazione.
Genesi XIX
[...]
Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Zoar, quand'ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore. Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo. Ora la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale.
Abramo andò di buon mattino al luogo dove si era fermato davanti al Signore; contemplò dall'alto Sòdoma e Gomorra e tutta la distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una fornace.

Allora Abramo parlò di nuovo al Signore «Mio Dio, che hai fatto? Mi avevi promesso che avresti risparmiato la citta per riguardo ai giusti e agli innocenti che vi si trovavano». Rispose il Signore: «Così dissi e così ho fatto, non ho trovato a Sodoma nemmeno dieci giusti». Abramo riprese e disse: «Non si adiri il mio Signore ma io credo che a Sodoma e nelle altre città che hai incendiato ci fossero degli innocenti». Rispose: «Stai forse decendo che il tuo Dio ti avrebbe mentito, se li avessi trovati avrei risparmiato la città per loro riguardo». Allora Abramo mormorò, e la sua voce fu come un gemito: «E i bambini? Tutti i bambini di Sodoma che colpa avevano?»

(liberamente tratto da Caino di Josè Saramago)

mercoledì 31 marzo 2010

Ormai si passa più tempo a condividere i pensieri che a pensarli.

Non è mia. E' un tweet di Galatea di qualche giorno fa.
Ma volevo fermare questa frase, appuntarmela per non dimenticarmela.
Poi ho letto anche questa notizia: La Socializzazione batte la richiesta di informazioni.
I contatti su facebook hanno superato addirittura quelli su google!
Già avevo iniziato una rubrica mensile sulle parole più ricercate su google e l'avevo abbandonata per pietà ...
Ora sembra che la gente non faccia più nemmeno la fatica di cercare "chi ha vinto S. Remo" o "chi ha vinto amici" o di scaricare la musica gratis ... aspetta che lo faccia qualcun'altro e aggiunge il suo pigro "mi piace"

sabato 20 marzo 2010

Non toccate quel tasto!

Lo scienziato svizzero Conrado Gessner è stato il primo a lanciare l'allarme sugli effetti dell'eccesso d'informazioni. In un libro che ha fatto storia, ha descritto come il mondo moderno abbia sommerso di dati le persone e come quest'abondanza abbia "confuso e danneggiato" le menti. Gessner non ha mai mandato un'email e ignora i computer. Non perchè sia un tecnofobo, ma perchè è morto nel 1565. La sua preoccupazione si riferiva al flusso d'informazioni, apparentemente ingestibile, diffuso dalla stampa a caratteri mobili...

Inizia così un articolo di Vaughan Bell su Internazionale della settimana scorsa. Qui la versione originale su Slate, con il difetto di essere in inglese ma il pregio di avere i link a tutte le fonti citate.

Parla della diffidenza per le nuove tecnologie. Antica come il mondo.

Interessante, divertente e ricco di spunti. Leggetelo.

domenica 7 marzo 2010

Sostanza

Giovanni De Mauro su Internazionale
Tecnicamente si può già parlare di dittatura. Forse non ce ne siamo ancora accorti perché siamo abituati ai colonnelli greci o alla giunta militare cilena. Ma quello che conta è la sostanza, non la forma. Oggi è inutile mandare i carri armati per prendere il controllo delle principali reti televisive, basta cambiare i direttori. Non serve far bombardare la sede del parlamento, è sufficiente impedire agli elettori di scegliere i parlamentari. Non c’è bisogno di annunciare la sospensione di giudici e tribunali, basta ignorarli. Non vale la pena di nazionalizzare le più importanti aziende del paese, basta una telefonata ai manager che siedono nei consigli d’amministrazione. E l’opposizione? E i sindacati? Davvero c’è chi pensa che questa opposizione e questi sindacati possano impensierire qualcuno? Gli unici davvero pericolosi sono i mafiosi e i criminali, ma con quelli ci si siede intorno a un tavolo e si trova un accordo. Poi si può lasciare in circolazione qualche giornale, autorizzare ogni tanto una manifestazione. Così nessuno si spaventa. E anche la forma è salva.

venerdì 26 febbraio 2010

Esperti di tempologia

L'oroscopo di Rob Brezsny su Internazionale mi dice:

L'altra notte ho sognato di trovarmi in un grande stadio dove parlavo a una folla di Cancerini (io stesso sono nato il 23 giugno (e io il 24)), anche se li chiamavo delfini. "Io vi dico, fratelli delfini", dicevo, "che gli dei del tempo vi hanno assegnato un compito sacro: diventare esperti di tempologia". Quando mi sono svegliato, mi sentivo più rilassato e tranquillo del solito senza sapere perchè. Non avevo mai sentito parlare di "tempologia" e ho cercato la parola su Google. Questa è la definizione che ho trovato su Urban dictionary: "Passare il tempo facendo quello che si vuole, senza realizzare niente di importante ma anche senza sprecarlo". Mi sembra che questa definizione si adatti perfettamente ai nostri (miei e suoi) presagi astrali. Penso che entrambi (io e lui) dovremmo essere giocherelloni come delfini.

Sento che la "tempologia" ha qualcosa a che vedere con l'ambizione orizzontale, con il miglior dermatologo del mondo e con la tromba...

domenica 31 gennaio 2010

Asimov e il picco del petrolio

Mi ha colpito sentir dire da un personaggio di Asimov, in un racconto del 1974:

"Al nostro attuale ritmo di consumo, il petrolio di cui disponiamo sarà praticamente esaurito nell'anno 2000. Ritornare al carbone ci porterà un mucchio di problemi, mentre fare affidamento sui reattori a fissione autofertilizzanti comporterà l'eliminazione di enormi quantità di scorie radioattive. Proverei una reale inquietudine se non finissimo di sviluppare i reattori a fusione per, diciamo, il 2010."

(I tre numeri, in: Dodici casi per i Vedovi Neri)

É il 2010.
Provo una reale inquietudine.

venerdì 29 gennaio 2010

Calcolato il peso della verginità

Circa 0,08kg.
Almeno secondo la stima dei cinesi che vendono il CAVH in tutto il mondo.

Questa è l'esilarante descrizione del GAVH sul sito gigimo.com:

No more worry about losing your virginity. With this product, you can have your first night back anytime. Insert this artificial hymen into your vagina carefully. It will expand a little and make you feel tight. When your lover penetrate, it will ooze out a liquid that look like blood not too much but just the right amount. Add in a few moans and groans, you will pass through undetectable. Its easy to use, clinically proven non-toxic to human and has no side effects, no pain to use, no allergic reaction
This item will be shipped from china

Estimated Weight = 0.08 kg

(http://www.gigimo.com/main/calculate_shipping_cost.php?id=2299)

giovedì 28 gennaio 2010

Sex Explained Graphically by Pens


(link)

Così geniale che non ho resistito a tornare su pignology .... anche se venire qui mi fa sentire un po' a disagio. Mi sento un po' ... infedele.
Prima di cliccare sull'immagine per leggere le definizioni ... dichiara di essere maggiorenne!

domenica 11 ottobre 2009

Malafede (1)

Oggi i bimbi hanno iniziato il loro cammino di scout, rispettivamente come castorino e come lupetto. Oggi hanno partecipato alla messa di gruppo, era molto tempo che non andavano a messa anzi Fede non c'è praticamente mai andato.
Tra l'altro la messa di oggi è durata più del solito e temevo che avrebbe segnato un po' negativamente la loro prima esperienza.
Invece per tutta la giornata nessun commento su quella parte della mattinata.
Ad ora di cena a Franci è tornata improvvisamente in mente l'omelia e l'insegnamento che ne aveva tratto.

F. "Sai mamma che ha detto Don Roberto che nessuno può essere buono"
M. "Cioè?"
F. "Che anche il più buono di tutti pecca almeno sette volte al giorno..."
M. "E quindi?"
F. "Quindi mi arrendo ... tanto è impossibile essere buoni!"

E io che le avevo detto "Tranquilla... tanto ... male non gli fà!"

venerdì 4 settembre 2009

Politici "onesti"

É da rubrica "incredibile ma vero" ma è anche sintomatico: quello che la gente chiede, ormai, ai politici è soprattutto che siano onesti!

Josko Risa è il nuovo sindaco della cittadina croata di Prolozac.
Ha vinto le elezioni presentandosi con lo slogan: "Tutto per me. Niente per voi". "I politici ci fregano comunque", ha dichiarato Ivan Vjisnic, 57 anni, "almeno Josko lo ammette". (Internazionale)
Sent from my BlackBerry® wireless device

mercoledì 19 agosto 2009

Le dimensioni contano eccome!

Non ricordo chi ha detto che "il cervello è il più importante organo sessuale". Ma so che è una frase che abbiamo usato spesso noi strenui difensori della scarsa importanza delle dimensioni.

Ancora più espliciti i detti "il vino buono sta nella botte piccola" o, in dialetto carpigiano, "roba 'cina, roba fina".

Ora però gli scienziati che studiano gli uccelli hanno messo la parola fine a questa ipocrita diatriba.

Big brains are 'more sexy' in the avian world.
Male bowerbirds that show superior intelligence are more sexually attractive to female birds, scientists discover.
(http://news.bbc.co.uk/go/rss/-/earth/hi/earth_news/newsid_8205000/8205088.stm)


--
Questo articolo è stato inviando usando il mio Viigo.
Per scaricarlo gratuitamente, vai su http://getviigo.com


Sent from my BlackBerry® wireless device

Quasi quasi mi faccio una canna!

WASHINGTON (Reuters) - Tobacco plants might yield a cheap and easy-to-administer vaccine against a pesky stomach virus called norovirus, U.S. researchers reported on Tuesday.
http://feeds.reuters.com/~r/reuters/scienceNews/~3/Gds1QGrr8HI/idUSTRE57H6IM20090819

LONDON (Reuters) - Chemicals in cannabis have been found to stop prostate cancer cells from growing in the laboratory, suggesting that cannabis-based medicines could one day help fight the disease, scientists said Wednesday.
http://feeds.reuters.com/~r/reuters/scienceNews/~3/bjZ8BS6toVw/idUSTRE57I02Z20090819
Sent from my BlackBerry® wireless device

Morte "naturale" ed altre trappole

Ieri l'altro ho comprato il libro Buoni genitori di Chiara Lalli (storie di mamme e papà gay) e sono stato attratto immediatamente dal capitolo intitolato La trappola del naturale.

Poi, ieri sera, parlando di nonne tenute in vita "contro natura" per 5/6 anni solo grazie ad un sondino o al battito di un pacemaker, mi è tornata in mente una scena che ho vissuto non molto tempo fa. Una figlia non più giovane nemmeno lei che, in lacrime, mi mostrava il divano letto in cui aveva dormito negli ultimi sette anni nella cameretta dove "giaceva" la madre otta/novantenne priva di una qualsiasi attività che possa essere considerata Vita. Nessuna badante, nessuna assistente sociale, solo lei, mi diceva, aveva la pazienza di inboccarla per un'ora e mezza ad ogni pasto con un cucchiaino di caffè perchè non rigurgitasse. E solo suo marito, aggiunse, aveva la pazienza di aspettarla da sette anni nella loro stanza a piano di sopra.
Rivivendo quella scena ho pensato che mai in tutta la mia vita professionale una sola iniezione avrebbe potuto salvare tante vite!

Oggi ho letto che nel sesto capitolo di La Pelle, Curzio Malaparte accompagna l'esercito americano nella sua marcia verso Roma. Un soldato viene gravemente ferito: ha il ventre squarciato, gli intestini che colano sulle gambe. Il sergente insiste perchè sia trasportato in ospedale. Malaparte vi si oppone con forza: l'ospedale è lontano, il viaggio in jeep sarebbe lungo e fonte di sofferenze per il soldato; bisogna tenerlo lì dov'è e lasciarlo morire senza che ne abbia consapevolezza. Alla fine il soldato muore e il sergente sferra a Malaparte un pugno in piena faccia: "É morto per colpa vostra, nel fango, come una bestia." Arriva il medico e, constatata la morte del soldato, stringe la mano a Malaparte: "Vi ringrazio per sua madre". (Milan Kundera, Un incontro)

Che trappola, davvero, il naturale!
Sent from my BlackBerry® wireless device

lunedì 17 agosto 2009

L'opinione che difendiamo

"Oggi abbiamo imparato a sottomettere l'amicizia a ciò che chiamiamo le convinzioni. E persino andando fieri della nostra rettitudine morale. Ci vuole in effetti una grande maturità per comprendere che l'opinione che difendiamo è soltanto la nostra ipotesi preferita, necessariamente imperfetta, probabilmente transitoria, che soltanto i veri ottusi possono far passare per certezza o verità. Contrariamente alla puerile fedeltà a una convinzione, la fedeltà a un amico è una virtù, forse l'unica, l'ultima"

(Milan Kundera, L'inimicizia e l'amicizia in Un incontro)
Sent from my BlackBerry® wireless device

venerdì 14 agosto 2009

Solitudini che si spiano

L'Islanda: trecentomila abitanti su una superficie di centomila chilometri quadrati. Per sopportare la solitudine (ricorro ad un'immagine del romanzo), i contadini puntano i binocoli su altri contadini, a loro volta provvisti di binocolo, e li osservano. L'Islanda: solitudini che si spiano.
(Milan Kundera citando Il cigno di Gudbergur Bergsson)

A me ha fatto venire in mente Facebook...
Sent from my BlackBerry® wireless device

giovedì 6 agosto 2009

Io non me Nintendo

"Non so decidermi a dire che cosa mi spaventi di più: la possibilità che i miei ⁠figli⁠ non siano accettati dai loro coetanei o quella che crescano esattamente come loro" (Corteo in L'ultimo scapolo, Jay McInerney)

Penso che i miei genitori temessero più la seconda ipotesi. E gliene sono grato.
E pensandoci ora, ma ancora da figlio, non credo di aver sofferto tanto la mancanza di status come le Timberland o il Moncler o di pomeriggi in sala giochi o a scorazzare in motorino invece che in bicicletta. E a distanza di tempo posso anche dire di essere poi riuscito a farmi accettare spesso anche da chi, all'epoca, mi escludeva e di non rimpiangere la compagnia di chi ancora mi esclude.
Sono contento di riuscire spesso a scegliere con la mia testa senza farmi troppo condizionare da quello che fanno o pensano gli altri.
Però.
Da padre è più difficile rimanere razionali.
Sono ancora convinto che l'esclusione dal "gruppo" possa essere meno grave dell'omologazione.
Non sono assalito dai dubbi sulla assoluta necessità di giocare tutta mattina in spiaggia o tutta la sera al ristorante con un Nintendo DS, come fanno tutti gli altri bambini.
Quello che non so è quanto questo possa essere sopportato da tutti.
Io ho sempre avuto una personalità istrionica e tratti da leader, probabilmente questi caratteri sopportano bene un certo tipo di esclusione. L'istrione non vuole far parte del gruppo, vuole un pubblico. Il leader vuole solo qualcuno che lo segua.
Ma questi caratteri sono il frutto di quel modello educativo o sono caratteristiche innate che mi ha permesso di non soffrirne?
I miei compagni delle elementari, che da tre anni rivedo ogni tanto per una "cena di classe", mi ricordano già così...
E se mio figlio non fosse così? Micca è obbligatorio, per fortuna, avere quelle caratteristiche.
Se non diventando né leader né istrione, perché non è nelle sue corde, e non essendo accettato perchè non omologato, rimanesse solo "escluso"?
Sent from my BlackBerry® wireless device

mercoledì 5 agosto 2009

Io non scrivo post, io SONO un post

Mi è tornato in mente un pensiero espresso da Baricco in City.

"Tutte quelle storie sulla tua strada. Trovare la tua strada. Andare per la tua strada.
Magari invece siamo fatti per vivere in una piazza, o in un giardino pubblico, fermi lì, a far passare la vita, magari siamo un crocicchio, il mondo ha bisogno che stiamo fermi, sarebbe un disastro se solo ce ne andassimo, a un certo punto, per la nostra strada, quale strada?, sono gli altri le strade, io sono una piazza, non porto in nessun posto, io SONO un posto."

(grazie alla Cri che mi ha confermato la paternità del pensiero nel dubbio se fosse mio, suo o, appunto, di Baricco)
Sent from my BlackBerry® wireless device

Conflitto di interessi

La figlia del premier: «Un uomo politico non può permettersi la distinzione tra pubblico e privato»

http://www.corriere.it/cronache/09_agosto_04/barbara_berlusconi_vanity_fair_9e436bec-80f1-11de-87b4-00144f02aabc.shtml

Peccato che il consiglio possa essere interpretato in entrambi i sensi...

--
Questo articolo è stato inviando usando il mio Viigo.
Per scaricarlo gratuitamente, vai su http://getviigo.com


Sent from my BlackBerry® wireless device

martedì 4 agosto 2009

Appena prima

Ne scrivo solo ora ma è da molto tempo che il tema mi frulla per la testa.
Ne scrivo ora perchè mi è successo di nuovo da poco. Non è la prima volta che mi succede, ma mi piace descriverlo da vicino: credo così di poter essere più accurato.
Mi è successo stasera appena prima di chiudere il lucchetto della bicicletta attorno alla cancellata di Villa Mussolini. Per inciso, stavo andando ad ascoltare la presentazione del libro "Il gusto del delitto" ma non c'entra nulla.
Dicevo che mi è successo appena prima di chiudere il lucchetto e questa è la cosa fondamentale: non mi è successo subito dopo. Sono sicuro che il pensiero ha preso forma nella mia mente nel momento esatto in cui avevo fatto passare la catena dietro ad una delle sbarre che formano la cancellata della Villa e poi sotto alla canna della bicicletta. Avevo in una mano il lucchetto e nell'altra il perno che va infilato dentro fino a sentire uno scatto, a quel punto la catena è chiusa. Ci sono modelli in cui serve la chiave anche per chiuderli, o meglio si può togliere la chiave solo dopo averli chiusi. Ci sono anche lucchetti con la combinazione, il mio no.
E in quel preciso momento, appena prima, nella mia mente si è formato il pensiero che mi ricordava che la chiave, insieme alle chiavi di casa, non era più nella mia tasca. Quando esco alla sera, infatti, non sopporto le chiavi nella tasca dei pantaloni e spesso le lascio sul sedile della macchina. Così avevo fatto anche stasera.
Di per se la cosa non ha avuto conseguenze molto gravi, finita la presentazione ho solo dovuto fare una passeggiata extra Villa Mussolini-Casa-Villa Mussolini per recuperare prima le chiavi e quindi la bicicletta.
Però questa cosa dell'"appena prima" io l'ho già vissuta altre volte e mi ha sempre affascinato.
Sarebbe stato molto diverso se uscendo dalla presentazione del libro e non trovando le chiavi per aprire la bicicletta mi fosse venuto in mente di averle lasciate a casa sul sedile della macchina.
Sarebbe stato diverso anche se mi fosse venuto in mente dieci secondi dopo aver chiuso il lucchetto.
Invece mi è venuto in mente appena prima ma non abbastanza prima da riuscire a fermare la mano che spingeva il perno dentro alla serratura.
Come mi è venuto in mente, a volte, appena prima di prendere a destra invece che a sinistra in autostrada, appena prima di chiudere un documento senza aver salvato, appena prima di prendere in mano un coperchio che ho appena tolto da una pentola sul fuoco.

lunedì 20 luglio 2009

martedì 7 luglio 2009

Ma può una persona essere definita “illegale”??? - Il Paese incivile 4

Passa il pacchetto in-sicurezza. 650.000 persone diventano illegali

Alla cultura democratica europea e ai giornali che la esprimono: appello e raccolta di firme di MicroMega contro il ritorno delle leggi razziali in Europa


http://www.weissbach.it/andapanda/?p=727

--
Questo articolo è stato inviando usando il mio Viigo.
Per scaricarlo gratuitamente, vai su http://getviigo.com


Sent from my BlackBerry® wireless device

lunedì 15 giugno 2009

Piccoli passi ... grande emozione

Chi mi conosce sa che l'anno scorso ho cominciato ad annunciare che dal 24 giugno 2009 avrei iniziato un anno sabbatico con l'intento di scrivere un romanzo.

Il 1 gennaio 2009 questo proposito si era già molto ridimensionato ma era rimasto il sogno di scrivere!

Poi a marzo c'è stato il corso di Davide Bregola e ho iniziato a scrivere qualche breve racconto.

Uno di questi è stato incluso nell'antologia "Fare storie 2009" che verrà presentata il 25 giugno all'Auditorium della Biblioteca Loria.

Gli altri li avevo provati a mandare ad un concorso della casa editrice Giulio Perrone, non sono entrato in finale ma anche lì uno dei miei racconti è stato inserito nell'antologia "Logos".

La foto sopra è la copertina del libro che mi è arrivato oggi per posta e che contiene il mio primo racconto pubblicato!

Sono piccoli passi ... ma il 24 giugno 2009 deve ancora arrivare!!!

sabato 25 aprile 2009

Coincidenze

Su Internazionale di ieri ...
L'oroscopo di Rob Brezsny
Cancro (il mio segno)
E' un ottimo momento per metterti alla guida di una rivolta popolare contro le autorità corrotte e le élite che non hanno più nessun contatto con il mondo reale. Da troppo tempo esercitano la loro ottusa magia.
Su L'Informazione di oggi ...

Per i veri appassionati di coincidenze, le iniziali della giornalista che firma l'articolo sono S. Z. ... ma non è mia moglie!

Chissà su carpizeronove domani ...

mercoledì 22 aprile 2009

Amministrative 2009 - Le grandi opere a Carpi

Uno degli altri temi "caldi" della campagna elettorale mi sembra quello relativo alle grandi opere che si vorrebbero realizzare a Carpi nei prossimi anni.

Dal sito di Alleanza per Carpi (lista che sostiene Giliola Pivetti) traggo questo spunto:
[...] il sindaco uscente Enrico Campedelli, [...] sta dando vita a una campagna elettorale [...] con la promessa [...] di "grandi opere" da realizzare in breve tempo.
Ecco le ultime quattro:
- un ospedale nuovo (costo prevedibile, detto da lui stesso, 80 milioni di euro o 120 se in project financing), anche se non se ne fa menzione nel piano sanitario della Regione. E anche se dal 2005 al 2008 sono stati investiti sul Ramazzini 10 milioni di euro che diventeranno 15 con il nuovo bunker per la Radioterapia, presentato proprio in questi giorni;
- un nuovo impianto natatorio i cui costi sono andati sempre più lievitando, fino a raggiungere i 15 milioni di euro;
- una nuova sede comunale del costo preventivato in 10 milioni di euro;
- un nuovo palazzetto dello sport da mille persone, i cui costi si aggirano sui 6 milioni.
- Da ultimo si vorrebbe richiamare l'attenzione sulla rotatoria di via Guastalla, che a causa degli espropri raggiungerà il costo record di 2 milioni di euro.

[...] La città non ha bisogno di grandi opere, al momento irrealizzabili.
Per l'Ospedale si deve realisticamente procedere per moduli alla sua riorganizzazione e al suo ammodernamento, puntando su soluzioni aggiornate e ispirate alla massima flessibilità.
La piscina, costata in progettazione già diverse centinaia di migliaia di euro, andrebbe affidata a un project financing, sempre che si trovi chi sia disposto a sostenerlo.
Il resto può aspettare: di questi tempi Carpi ha soprattutto bisogno di una "manutenzione" diffusa e intelligente del proprio motore economico e sociale per tenere le posizioni finora raggiunte e da lì ripartire per una nuova stagione di sviluppo basato sull'uso intelligente del territorio, sulla qualità, sulla lotta allo spreco, sulle idee, sulle componenti competitive del territorio, sulla valorizzazione delle esperienze eccellenti.
Mi sembra un altro buon inizio per un dibattito tra i diversi candidati.

Anche questa volta ho inviato una mail a tutte le liste.

Earth Day 2009

martedì 21 aprile 2009

Amministrative 2009 - La sfida è on-line!

Ecco qui tutti i siti (e/o blog e altri Social Network) dei candidati alle prossime elezioni amministrative.

A voi il giudizio!

Candidati sindaco (e liste, in ordine alfabetico):
Candidati consiglieri:

Per Campedelli

Amministrative 2009 - Il dibattito è aperto

Ieri ho postato un quesito sul sito di Giovanni Taurasi, uno dei candidati della lista per Enrico Campedelli sindaco.
Una delle liste avversarie ha un programma molto concentrato su alcuni temi (ambiente ed energia) ma molto preciso.
Cosa ne pensi tu, o qualcun'altro della tua lista che si occupi più da vicino di questi temi, delle loro proposte/richieste?

1) Stop immediato ad ogni espansione edilizia;
2) Abbattimento delle tariffe comunali per chi è stato espulso dal mondo del lavoro;
3) Acqua, gas e rifiuti (AIMAG) al 100% in mano pubblica;
4) Sviluppo della tratta ferroviaria Carpi-Modena in una rapida Metropolitana di superficie;
5) Obiettivo zero rifiuti e progressiva riduzione della tariffa per i cittadini;
6) Una rete di piste ciclabili sicura e veramente alternativa all'auto;
7) Accesso ad Internet veloce garantito su tutto il territorio, frazioni comprese;
8) Creazione di una grande area verde urbana, polmone della città;
9) Autonomia energetica del territorio comunale entro 15 anni, sfruttando solo fonti di energia rinnovabili.

Grazie.
Oggi arrivano le risposte dettagliate punto per punto.

Cercherò di avere risposte anche dagli altri candidati!

21/04/2009: inviata identica mail a Roberto Andreoli e a Giliola Pivetti, informato dell'iniziativa anche Lorenzo Paluan

Candidati feedati!


Ho creato una pagina condivisa in cui raccogliere tutte le news che verranno prodotte in questo mese e mezzo mesi dai nostri candidati a diventare Sindaco e/o Consiglieri Comunali a Carpi.

Il link da utilizzare per visualizzare la pagina è questo.
Qui a destra un blogroll che raccoglie tutti (quelli a me noti) i singoli blog dei candidati in ordine di ultimo aggiornamento.

Per chi usa reader o un aggregatore di feed dovrebbe essere possibile iscriversi.

Chi volesse suggerire ulteriori nomi e/o blog da monitorare può scriverlo quì sotto nei commenti.

(L'immagine è stata rubata qui. Senza che ci sia nessun legame con le idee espresse nel relatico post)

lunedì 20 aprile 2009

Berlusconi non vi fa più ridere?

Coraggio, se siete di Carpi potete rifarvi con questo bel travestimento!

E non è l'ennesima foto rubata con un cellulare ultra-moderno ad una festa di carnevale privata e poi diffusa per ripicca su YouTube!

E' una foto scherzosa, seguita da un messaggio scherzoso (vedi sotto) sul blog (scherzoso?) di un candidato consigliere per le prossime elezioni amministrative.
Il capo clan di un villaggio usbeco sito nella Provincia di Sirdarya (sopra in foto col costume tradizionale), ha inviato un messaggio augurale al Candidato. In attesa della traduzione del testo usbeco, riportiamo il messaggio in lingua originale:
"zbekiston xalq artisti, O`zbekiston Davlat TAURASI Konservatoriyasi professori, "Buyuk xizmatlari uchun" ordeni sohibi ustoz Turg`un PARTITO DEMOCATICO Alimatov hayotlarini musiqa san'atiga bag`ishlabilar 6/7 GIUGNO 2009.
Ustozning tanbur, sato va dutor CONSIGLIO COMUNALE sozlaridagi betakror ijrolari O`zbek xalqi uchun bebaho meros bo`lib qoldi. Turg`un Alimatov noxunlari sadosi DunyoBERLUSCONI O`zbek musiqasi shunavandalari qalbida hali uziq yillar jaranglab qoladi ."

venerdì 17 aprile 2009

Notte prima degli esami, vent'anni dopo

C'eravamo quasi tutti!

La versione preparata da Checco:
L'articolo scritto da Savvi per VOCE:

sabato 11 aprile 2009

Asino chi scrive! (3)


Con un po' di ritardo aggiorno la rubrica "Asino chi scrive" con le parole più ricercate e quelle di cui è aumentata maggiormente la ricerca su google in Italia nel mese di marzo:






Search terms Italy, Mar 2009

Top searches
1. facebook
2. youtube
3. you
4. libero
5. you tube
6. meteo
7. giochi
8. yahoo
9. netlog
10. google

Rising searches

1. festa del papà +900%
2. la fattoria +650%
3. x factor 2009 +120%
4. ebay.it +100%
5. borsa italiana +90%
6. u2 +60%
7. ora esatta +60%
8. virgilio.it +50%
9. meteo.it +50%
10. istruzione.it +50%

La top ten non cambia dall'inizio dell'anno tranne per una new entry che mi stupisce sempre più: non riesco a credere che una delle parole che la gente cerca di più su google sia GOOGLE!
Aiuto!!! Mi sono perso!

Sparito San Remo ed anche ogni interesse per i cantanti. Sostituito San Valentino con la Festa del Papà. Subito non ho capito il perchè di "ora esatta" ma forse è legato al cambiamento dell'ora legale.
Mi stuopisce quell'istruzione.it al decimo posto ... forse un nuovo vento di cultura sta attraversado la mia terra?!
Guardando nelle ricerce correlate trovo "cedolino". Non capisco ma, come al solito, basta provare:
Da aprile sarà sospeso l'invio della versione cartacea, consentendo di cogliere ulteriori importanti benefici in termini di risparmi economici sulle spese si spedizione e stampa, benefici che si aggiungono alla rapidità e all'anticipo con cui il cedolino elettronico viene reso disponibile rispetto alla versione cartacea.

Ok tutto a posto ... si trattava di stipendi! Allarme rientrato.

venerdì 10 aprile 2009

Parte la campagna pubblicitaria di Pignology.


Avevo già usato Remixito (forse senza citarlo, rimediato!) per questo post.

Oggi tramite Jabberwock ho scoperto il simpatico Bus slogan generator che si ispira a ai bus atei di Londra e che avevo anticipato qui.

giovedì 9 aprile 2009

Miss Kappa da L'Aquila

Una voce in diretta per raccontare cosa è successo e cosa sta succedendo dall'Aquila.

Per chi non crede a tutto quello che dice la TV.

Perchè presto i riflettori di Porta a Porta e Matrix si spegneranno ma Anna Pacifica Colasacco continuerà a trasmettere dalla sua tenda.

http://miskappa.blogspot.com/

mercoledì 8 aprile 2009

Del senno di poi...

.mau. sintetizza la vicenda del predittore di terremoti Gioacchino Giampiero Giuliani citando a sua volta da Marco Cattaneo:
- il 24 marzo Giuliani dice: “Mi sento di poter tranquillizzare i miei concittadini, in quanto lo sciame sismico andrà scemando con la fine di marzo.” (e fin qua nulla di male)
- il 29 marzo, mentre è a Sulmona, cambia idea e dice che di lì a poche ore la città (Sulmona, non l'Aquila) arà colpita da un sisma devastante.
- la notte del 29 marzo c'è un terremoto poco intenso.
- il 5 aprile Giuliani non dice nulla.
e conclude:
Quello che vedo è un tentativo di affidarsi a un guru qualsivoglia pur di dire "non è colpa nostra se sono morte centinaia di persone e le case e i palazzi teoricamente antisismici sono crollati"; solo pochi illuminati si mettono a fare un ragionamento intellettuale, e nessuno li sta a sentire. E questo è un problema forse ancora più grave del terremoto, perché a lungo andare può fare più vittime.
richiamandomi alla mente il post di Roberto Celani che cita Silone:
"Quel che più mi sorprese fu di osservare con quanta naturalezza i paesani accettassero la tremenda catastrofe. In una contrada come la nostra, in cui tante ingiustizie rimanevano impunite, la frequenza dei terremoti appariva un fatto talmente plausibile da non richiedere ulteriori spiegazioni. C'era anzi da stupirsi che i terremoti non capitassero più spesso. Nel terremoto morivano infatti ricchi e poveri, istruiti e analfabeti, autorità e sudditi. Nel terremoto la natura realizzava quello che la legge a parole prometteva e nei fatti non manteneva: l'uguaglianza. Uguaglianza effimera. Passata la paura, la disgrazia collettiva si trasformava in occasione di più larghe ingiustizie.Non è dunque da stupire se quello che avvenne dopo il terremoto, e cioè la ricostruzione edilizia per opera dello Stato, a causa del modo come fu effettuata, dei numerosi brogli frodi furti camorre truffe malversazioni d'ogni specie cui diede luogo, apparve alla povera gente una calamità assai più penosa del cataclisma naturale. A quel tempo risale l'origine della convinzione popolare che, se l'umanità una buona volta dovrà rimetterci la pelle, non sarà in un terremoto o in una guerra, ma in un dopo-terremoto o in un dopo-guerra."

Ignazio Silone, Uscita di sicurezza, 1949

domenica 5 aprile 2009

"IL" parroco di Carpi su Repubblica.it

Pasqua con il prete d'importazione
Arrivano i sacerdoti dall'Est


Il parroco di Carpi chiama i polacchi part time. L'orario di lavoro è scritto nel depliant che viene consegnato a ogni famiglia (Repubblica.it)

sabato 4 aprile 2009

5.000.000.000.000 $

E' la cifra che al G20 hanno stanziato per salvare l'economia!
Il primo, ovvio, dubbio che viene a tutti è: serviranno a salvare l'economia?
O solo a salvare i banchieri?
O solo salvare l'industria automobilistica?

Ma il secondo, e più inquietante, dubbio è: ma dov'erano nascosti questi cinquemilamiliardi di dollari?

E quanti sono? Per farmi un'idea ho dovuto fare qualche calcolo per capire cos'altro ci si sarebbe potuto fare.

Secondo le stime dell'UNICEF, sul fronte della lotta alla fame e alla miseria economica, si stimano ancora in quasi un miliardo gli esseri umani che vivono con meno di 1 dollaro al giorno, soglia considerata di povertà assoluta.

Con 5.000 miliardi di dollari potrebbero sopravvivere tutti per 13 anni!

Complessivamente, se prosegue la tendenza attuale, il mondo rischia di mancare l'Obiettivo di Sviluppo del Millennio sulla fame per circa 30 milioni di bambini, che vedrebbero così negato il diritto fondamentale alla nutrizione.

A sapere che c'erano, avremmo potuto dare ad ognuno di questi bambini circa 166.000 dollari che forse sarebbero stati sufficienti almeno ad uscire dalla denutrizione.

Si stima che nel 2007 siano morti 9,2 milioni di bambini prima del quinto anno di vita, il più delle volte per cause facilmente prevenibili.
Soprattutto potendo destinare ad ognuno di questi bambini 543.478 $.

Ad esempio, il morbillo è una delle principali cause di mortalità infantile, e può essere prevenuto con un vaccino. Nel 2005 i morti per morbillo sono stati 345.000.
Una fiala di vaccino per il morbillo (con cui si possono vaccinare 10 bambini) costa 1,49 $ e quelli per tetano, tubercolosi, difterite e pertosse costano quasi la metà.
Si potevano vaccinare quasi cinquemilamiliardi di bambini.

Altro esempio, ogni anno più di 350 milioni di persone contraggono la malaria, e un milione muore a causa dell'infezione. Nella sola Africa, la malaria è responsabile di una morte ogni 30 secondi. Per difendersi basta una zanzariera impregnata di insetticida che costa circa 5$.
Se ne comprano 1.000 miliardi!

Di tubercolosi sono morte 1 milione e 600mila persone nel 2005, una cifra che rende questa malattia la più letale in assoluto. Nel 2005 si sono ammalate ben 8,8 milioni di persone nel mondo, di cui ben 7,3 milioni tra Africa e Asia. Oggi con i farmaci disponibili oltre il 95% dei pazienti guariscono completamente dalla malattia.
Il costo di un ciclo di terapia completo si aggira sui 300 $. Per curare tutti quelli che si sono ammalati di persone sarebbero bastati 2 miliardi e 700 milioni di dollari.

La mancanza di vitamina A è la causa di molte infezioni parassitarie, sviluppo mentale e fisico ritardato, anemia e problemi alla vista. Tra i 200 e 300 milioni di bambini nei paesi in via di sviluppo sono a rischio di carenza di vitamina A. Cinquecentomila bambini perdono la vista ogni anni in questi paesi, e il 70% di questi muore nel giro di un anno.
Sul sito dell'UNICEF si possono regalare 500 dosi di Vitamina A con 7 €. Pensa con 5.000 miliardi di dollari!

Ogni anno, più di 500.000 donne muoiono dando alla luce un bambino. Non ho idea di quanto costerebbe migliorare le condizioni sanitarie nel paese in cui partoriscono e muoiono ma sono sicuro che con 10 milioni di dollari a testa potrebbero benissimo andare a partorire in un paese un po' più attrezzato e tornare a casa fuori pericolo.

Ah, aver saputo prima che c'erano 5.000.000.000.000 di dollari.

giovedì 2 aprile 2009

Antonello Salis & Fabrizio Bosso in "Stunt" al Teatro di Carpi

Ieri sera.
Teatro deserto (forse alla fine molti hanno scelto Italia-Eire).
Salis abbronzato in canotta nera sembrava un vecchio bagnino di Riccione.
Quando ha iniziato a gettare roba dentro alla coda del pianoforte la gente rideva (non è normale per un concerto jazz!).
Quando ha suonato la fisarmonica non rideva più nessuno.
Da brivido.
Più acrobatici dei Momix.

mercoledì 1 aprile 2009

Le cose non cambiano mai

Ieri sera, ad un cineforum sul cinema di Pier Paolo Pasolini, ho visto tre mediometraggi tra cui "La ricotta" da cui è tratto questo meraviglioso pezzo con Orson Welles.

martedì 31 marzo 2009

Inquietante

Ricevo e pubblico:

La Sala congressi si andava rapidamente riempiendo. Le personalità, trafelate e in ritardo, prendevano posto nelle prime file. Io, come spesso ai convegni, ero in terza fila, prima sedia, corridoio centrale. L’ansia cresceva, mani e ascelle iniziavano a inumidirsi, io deglutivo ripetutamente. Avevo tra le mani un programma, stranamente in versione preliminare con molti spazi vuoti. Non sapevo ancora se dovevo prendere la parola, nessuno era in grado di dirmelo, anche se, data l’importanza dell’evento di cui di lì a poco sarei stato protagonista, ero sicuro che mi avrebbero invitato sul palco. Cosa dire, la circostanza era del tutto eccezionale, l’incarico era di quelli che non si possono rifiurare.
“Mica si aspetteranno che faccia un discorso di Teologia”, “Io non so un tubo di Teologia..”. “Al massimo, per ora, posso dire due parole di ringraziamento…”. “ Ma perchè mi costringono a fare una cosa simile?”, “Sembra quasi una punizione!”….Il mio stato di agitazione aumentava sempre più fino a farmi sentire come in un’atmosfera ovattata. Non sentivo più nulla intorno a me. Ero come sotto l’effetto lisergico.. Improvvisamente mi sono trovato a vivere un’altra storia, in un negozio di barbiere, dove Don Ercole, un prete dei tempi dell’ Oratorio, stava sbarbando un cliente. Io, mentre lui terminava il suo lavoro, continuavo a chiedergli “Perchè?, perchè?, perchè?”. Ma Don Ercole, sorridente e rilassato, non mi rispondeva. Si rifiutava di dirmi perchè mi costringevano a diventare Papa……


L'autore per ora è anonimo .... ma si svelerà!

domenica 29 marzo 2009

Testamento biologico

Il bar dell'ospedale aveva due ingressi separati. Quello a sinistra per i medici e quello a destra per i pazienti, ma la regola non era così ferrea ed era sempre a destra che si andava se non si aveva troppa fretta e si voleva chiacchierare con un po' di tranquillità.
Due uomini dall'aspetto elegante, entrambi sulla sessantina, brizzolati, con gli occhiali, sedevano uno di fronte all'altro resi del tutto simili dai camici bianchi con scritto il nome dello stesso reparto: medicina interna. Chi se ne intendeva, li poteva distinguere dall'orologio: l'uomo a destra indossava un Rolex Daytona tutto in acciaio con la corona e i due pulsanti a vite, i tre quadranti sullo sfondo bianco, impermeabile fino a 10 atmosfere mentre quello a sinistra un Cartier Santos Dumont con la cassa quadrata in oro giallo, il fondo bianco con i numeri romani, il cinturino in pitone ed uno zaffiro incastonato nella corona.
Il cameriere interruppe brevemente la loro discussione per posare sul tavolo i due caffè che avevano ordinato.
L'uomo con il Rolex, prese una bustina di zucchero e, tenedola tra il pollice e l'indice della mano sinistra la colpì un paio di volte con il dito medio della destra prima di strappare l'angolo per cui l'aveva tenuta stretta.
E fu in quel preciso momento che rimase immobile a fissare l'amico come se un pensiero l'avesse improvvisamente rapito e trasportato lontanissimo da lì.
"E tu cosa pensi di tutto questo dibattito sul testamento biologico?"
"Una cosa, tra tutte quelle che sono state dette in queste settimane, mi ha incuriosito" rispose dopo un attimo di esitazione l'uomo con il Cartier "hanno provato per anni ad inculcarci la tesi che l'alimentazione è la prima e la più importante delle terapie e adesso ci vogliono convincere che la nutrizione artificiale non è una terapia ma un atto caritatevole irrinunciabile ..."
"Un atto caritatevole irrunciabile sarebbe sfamare i milioni di bambini che muoiono di fame" intervenne l'uomo con il Rolex come se avesse indovinato il titolo di una canzone dopo averne ascoltate solo le prime note "non continuare a nutrire artificialmente anziani che altrimenti sarebbero già morti. La medicina in questi anni ha fatto sicuramente più sforzi per prolungare la vita
di chi già viveva fino a settant'anni piuttosto che per farci arrivare un maggior numero di persone e fare in modo che tutti ci arrivassero più felici"
"Ti ricordi il titolo di quel congresso di qualche anno fa: più vita ai giorni o più giorni alla vita?" chiese timidamente l'uomo con il Cartier.
"Esistono medicine per ritardare il più possibile gli effetti delle malattie cardiovascolari, delle malattie neurologiche, per convivere più a lungo con il cancro; possiamo sostituire tutti i denti oppure un ginocchio anche ad una persona di ottant'anni e farla tornare a masticare e a camminare ... anche se poi il menù della casa di riposo dove vive è sempre purè e stracchino e il percorso dal letto alla saletta della TV lo continua a fare in seggetta! E' vero, adesso viviamo più a lungo ... ma sono davvero un regalo questi anni in più che ci sono stati aggiunti?"
"Adesso quello dice che potremo vivere fino a 120 anni. Io non sono sicuro di avere la forza di girare intorno alla boa. Quando ho iniziato a nuotare la consideravo un traguardo e adesso improvvisamente mi dicono che sarei solo a metà strada! Non l'ho chiesto io di fare altri sessant'anni di ospedale, di prelievi, di medicine. Che li facciano loro! Perchè negare il compimento naturale dell'esistenza? Perchè accanirsi sul di un corpo con il solo scopo di prolungarne l'agonia?"
"Ma tu credi che sia giusto che un uomo possa prendere delle decisioni che riguardano la fine della sua vita o della vita di qualcun'altro?" lo incalzò l'uomo con il Cartier come chi da un colpettino ad una ruota che ruzzola in discesa non tanto per imprimerle nuova energia, di cui non ha bisogno, quanto per non farle perdere l'equilibrio e la direzione.
"Ma di cosa stiamo discutendo?! L'uomo prende ogni giorno decisioni che possono avvicinare o allontanare la fine della sua vita, decisioni che potrebbero interromperla in un attimo, decisioni che possono determinare la vita di altre persone ... Perchè, secondo te, cosa abbiamo fatto ogni volta che abbiamo acceso una sigaretta, che abbiamo sorpassato senza riuscire a vedere oltre una curva, che abbiamo preferito non usare il preservativo anche se non sapevamo niente di chi ci stavamo scopando, che abbiamo bevuto anche il nocino prima di riprendere la macchina e tornare a casa, che abbiamo cercato un numero sulla rubrica del telefono mentre guidavamo, ..."
E improvvisamente, come se lo stesso pensiero che l'aveva rapito avesse deciso infine di liberarsene e l'avesse depositato nello stesso identico punto del tempo e dello spazio da cui l'aveva prelevato, completò il gesto che aveva lasciato in sospeso: versò tutta la bustina di zucchero nella sua tazzina di caffè.
Prese il cucchiano con la mano destra, quella dove indossava il Rolex, quella da cui mezz'ora prima l'infermiera della medicina interna, dove sia lui che il suo amico erano ricoverati per il diabete, aveva fatto uscire una piccola goccia di sangue forando la punta di un dito con una lancetta di metallo, e, mescolando il suo caffè, disse: "Fanculo gli zuccheri, fanculo la glicemia e il diabete, fanculo le malattie cardiovascolari, l'infarto e l'insufficenza renale, ecco il mio testamento biologico: a me il caffè piace dolce!"

sabato 28 marzo 2009

La fine di una storia

Fu solo quando feci per aprire la porta, bianca dentro e fuori marrone, che sentii il suo singhiozzo e mi accorsi che stava piangendo.
Allora posai nell'ingresso la valigia dove avevo raccolto le ultime cose e senza dire nulla tornai in salotto. La luce giallastra del lampione appeso ad un cavo tra i palazzi, come la biancheria stesa ad asciugare nei vicoli del meridione, filtrava dagli scuretti verdi e vecchi disegnando righe di luce sulla parete e sul soffitto. Non accesi nessun'altra luce, sprofondai sulla vecchia poltrona di pelle sgualcita con i braccioli così bassi che ci si poteva tranquillamente sdraiare di traverso con le gambe a penzoloni da una parte. Una macchina, passando in strada, fece traballare i vetri delle finestre e le bottiglie dentro la credenza antica che mia nonna fece restaurare per me quando venni ad abitare qui.
Fu solo allora che cominciò a parlare.
"Perché te ne vai così? Perché mi lasci?"
"Lo sai perché me ne vado" dissi per prendere tempo, mentre pensavo che, in realtà, la stavo lasciando senza averle dato troppe spiegazioni.
"So che mi lasci. E io sono triste. E tu, invece, sembri felice. Capisco che questa volta non ti rivedrò mai più. Ma non so perché. No mi sembra di aver fatto nulla di male ma non sono sicura che non sia anche colpa mia."
"Non dire così, piccola ... sai che non dipende da te"
"Pensavo che stessimo bene insieme..."
Gli occhi si stavano abituando e gli oggetti uscivano lentamente dall'oscurità, non per aumento di luce ma per sottrazione di buio. Fissai la fila di bottiglie vuote di Martini bianco sulla mensola che sovrastava il bancone. Rividi noi due nel rito dell'aperitivo consumato quasi ogni sera quando rientravamo dal lavoro intanto che, raccontandoci episodi delle rispettive giornate lavorative, preparavamo la cena.
"Ed è vero" le dissi "Siamo stati bene insieme. Forse quelli che ho vissuto qui con te sono stati gli anni più felici della mia vita"
"Non ti ho lasciato abbastanza spazio per gli amici?"
"Ma come puoi pensare questo? Quante cene abbiamo fatto qui con i nostri amici? Non c'era settimana che finisse senza un po' di baracca in compagnia. Ricordi quante volte Ennio si è lamentato del rumore che sentiva da sotto quando spostavamo questi sgabelli"
"Allora è colpa del sesso?"
"Questo poi è assurdo! Non dovrei nemmeno risponderti. Non ho mai vissuto il sesso liberamente e con gioia come in questi ultimi tre anni. Sai benissimo che fino a quando ho abitato con i miei era sempre stato un problema, ora non lo è più e parte del merito è anche tuo. Ricordi qual'è stato il primo mobile ad entrare in questa casa? Il materasso dell'Eminflex comprato ad una televendita. Ci abbiamo fatto l'amore senza togliere il cellophane per non rovinarlo perché c'erano ancora in giro gli attrezzi dei muratori. E prima che arrivasse quello? Prima ancora di fare il rogito? Quando in questa stanza non c'era nulla se non il materassino gonfiabile da campeggio e l'unica luce era davvero questo lampione giallo"
"Ma ti piaccio ancora?"
"Che sciocca sei! Come puoi pensare di non piacermi più? Mi sei piaciuta dalla prima volta che ti ho visto ... anche se all'inizio eri un po' ribaltata ..."
"Già, ricordo che non ti piaceva che volessi dormire di qua e mangiare di là"
"Non aveva senso, ammetterai che è stato meglio così ..."
"Forse allora non ti ho lasciato i tuoi spazi? Avevi bisogno di stare un po' di più da solo a pensare, leggere, ascoltare la musica..."
"Sai che non amo stare solo a lungo, e comunque tu eri perfetta anche per questo. Non avevo mai avuto tanta libertà e tanta indipendenza prima e sono sicuro..." mi fermai un attimo accorgendomi che quello che stavo dicendo a lei ora lo confessavo per la prima volta anche a me stesso "... sono sicuro che difficilmente mi capiterà ancora nella vita di poter stare così tranquillo con i miei pensieri"
"..."
"..."
"E' per lei che te ne vai?"
"Non solo per lei..."
"Tu la ami?"
"Moltissimo"
"E sei disposto a rinunciare a me per stare con lei..."
"..."
"Io non le piaccio, non le sono mai piaciuta"
"Non è vero, lo sai! Lei stava bene con te... Noi stavamo bene con te ... ma in tre ... non potrebbe mai funzionare"
"In tre? Mi stai dicendo che è incinta!?"
"Si piccola, pensavo che te ne fossi accorta..."
"Allora è per questo che mi lasci?"
"Si, fra poco avremo un bambino e tu, mia piccola adorata casa nel cuore di Modena, non sei abbastanza grande per tre"

sabato 21 marzo 2009

Momix "Bothanica" in Teatro a Carpi

Ero un po' scettico, ieri sera, andando a teatro. Sapevo che Carlo aveva cercato invano di procurarsi i biglietti ma il commento di Max era stato "noioso". Sapevo che i bimbi non avrebbero resisitito alla noia e si sarebbero addormentati, nella migliore delle ipotesi, rendendo un po' scomodo proseguire nella visione dello spettacolo o si sarebbero innervositi rendendo necessario il rientro a casa anticipato. Ero scettico.
Invece l'ho trovato uno spettacolo meraviglioso, in quell'accezione del termine che appartiene proprio ai bimbi: in grado di destare meraviglia, di lasciare meravigliati. Nessuno si è addormentato.
Penso che loro abbiano capito poco di quello che è stato rappresentato, se non le donne che morivano dopo aver annusato un fiore o la donna divorata da triceratopo. E anch'io dovrei vederlo di nuovo per coglierne il significato. Questa volta ero troppo preso dai meravigliosi giochi di forme, luci e colori che partivano dal corpo umano ma ne superavano continuamente i confini.

Queste ed altre immagini le ho trovate qui.

mercoledì 18 marzo 2009

Dalla finestra

Sono nato in questa casa e vi ho abitato la maggior parte dei miei 59 anni.

Quando ero piccolo questa era la finestra della camera dei miei genitori. Io vedevo solo nuvole bianche e scie di aerei e dicevo che la nostra casa era alta fino al cielo.

Se di notte avevo paura entravo nel lettone e mi sistemavo tra la mamma e il papà, vedevo le stelle fuori dalla finestra, che loro tenevano aperta, e chiedevo «è vero che quassù i cattivi non potrebbero mai arrivare?».

Solo se mio padre mi prendeva in braccio potevo vedere a sinistra il profilo della vecchia Carpi. Lui mi indicava una ad una tutte le sagome nere disegnate sul rosso del tramonto e mi insegnava a riconoscerle dalla forma. Il campanile di San Francesco, la cupola di San Nicolò, il Torrione degli Spagnoli con le sue merlature e pinnacoli, il campanile della Sagra con le cinque punte, la torre dell'orologio del Castello nella cui finestra si intravvedeva la campana, la torre del Passerino e l'alta cupola del Duomo che, da qui, sembrava molto più alta che non a vederla dalla piazza. A destra invece non c'era niente. La ferrovia aveva arginato l'espansione della città in quella direzione e si vedeva soltanto campagna e, in lontananza, nelle giornate più serene, le montagne.

Verso i sei anni superai in altezza il davanzale e ogni sera, appena la mamma mi diceva che erano le sette e quaranta, correvo alla finestra della sua camera per vedere arrivare il treno che riportava a casa il mio papà che lavorava a Modena. Spesso il treno era in ritardo, ma appena arrivava lasciavo la finestra per correre alla porta dalla quale, dopo tre minuti, lui sarebbe puntualmente entrato. Quando avevo otto anni iniziarono a costruire, di fronte al nostro, un palazzo alto quasi uguale. Di lì a poco non fu più possibile vedere le montagne né la ferrovia ma io la sera continuavo a guardare da questa finestra come se non farlo avesse potuto ritardare il ritorno di papà. Ricordo che era il giorno del mio decimo compleanno quando incontrai per la prima volta, nell'allineamento della finestra con quella del nuovo palazzo, la bambina con le lunghe trecce nere.

Il giorno che la sposai, vent'anni dopo, me ne andai per la prima volta da questa casa e quando ci sono tornato avevo un bambino in braccio, il nostro secondo figlio e la prima cosa che feci fu sollevarlo davanti a questa finestra per mostrare a lui e a suo fratello, che già ci arrivava da solo, il punto esatto in cui il papà e la mamma si erano visti per la prima volta e raccontare di nuovo una delle loro storie preferite.

Anche nella nostra nuova casa, questa era rimasta la camera matrimoniale.

La notte Angela mi sussurrava «chiudi la finestra», mentre allungava una mano sotto le coperte e io capivo che voleva fare l'amore. Il palazzo di fronte era abbastanza vicino perché si potesse facilmente scorgere cosa succedeva dentro le case.

Negli ultimi due anni succedeva che di giorno Angela sussurrasse «mi chiudi la finestra». E quella frase aveva un suono e un significato completamente diverso. La luce le dava fastidio da quando il tumore aveva raggiunto il cervello. E quell'unica parola in più, quel "mi", racchiudeva in sé l'esito di tutta la sua lunga malattia. Rappresentava la sua incapacità ad alzarsi dal letto, la sua completa dipendenza da me.

Questa stanza è troppo vuota ora che Angela non c'è più.

Se guardo adesso da questa finestra, indietro verso la stanza, vedo il letto vuoto e la sedia che ho usato per salire sul davanzale.

E mi viene in mente ancora la mia mamma che terrorizzata mi ripeteva che non sarei mai dovuto salire su una sedia per guardare fuori dalla finestra. Perché potevo cadere. E a cadere da così in alto sarei morto di sicuro.

sabato 14 marzo 2009

Al cuore non si comanda

Avrei voluto vedere voi, chi avreste ucciso.

Avrei voluto vedere voi, spaccati tra la ragione della mente e quella del cuore. Divisi tra il calcolo e l'istinto. Tra il dovere e il piacere. Anche io che sono sempre stato freddo, razionale, determinato, ho scoperto oggi che il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce. Ed è inutile e ridicolo che ora la ragione chieda al cuore i suoi princìpi per apporvi il proprio consenso.
Ho sempre ucciso per dovere e per denaro, questo è il mio lavoro. L'ho sempre fatto senza tirarmi indietro, senza chiedermi se fosse giusto, buono o bello quello che facevo. A volte, nel mio mestiere, uccidere vuol dire non essere ucciso; ma mai, in tutti questi anni, ho ucciso guidato da un mio capriccio, da un'emozione, da una passione.

Avrei voluto vedere voi, dover scegliere tra la mia signora e quella giovane ragazza. Tra il senso di dovere e di rispetto nei confronti di colei i cui desideri da anni siete abituati a considerare come ordini, e il senso di libertà che trasmette chi fa tutto quello che vuole e vi incute rispetto proprio perchè non sembra obbedire a nessun ordine nè imporre ad alcuno i suoi desideri. Quella ragazza non mi ha chiesto nulla nè io mi sento in credito nei suoi confronti, domani sarà lontana ed altri godranno della sua libertà.

Avrei voluto vedere voi davanti a tanta bellezza. Non v'è dubbio che sia molto bella anche la mia signora, regale il suo portamento, fiero il suo sguardo; ma è una bellezza ricercata, costruita, pagata il prezzo di sempre più ore passate davanti allo specchio. E' una bellezza faticata e, per questo, faticosa. E' una bellezza che richiede energia. Come fate a non accorgervi della differenza davanti a quella voce soave e quel viso leggiadro. I suoi occhi somigliano a quelli di un cerbiatto, le sue labbra a gocce di sangue cadute sulla neve. La sua è una bellezza spontanea e leggera. E' una bellezza che diffonde energia.

Certo, obietterete che nemmeno io sono più giovane. Ma non capite che è proprio questo il punto? Da giovane vedevo la vita come una lunga salita verso la vetta e, in cima, un periodo più o meno lungo per godersi il panorama prima di volare via. Ma adesso lo so: la vita è una strada circolare e la vetta, o le vette, sono solo punti lungo il percorso. Si può raggiungerne una e fermarsi a lungo, godendo della posizione raggiunta, a guardare in basso verso la valle dove gli altri ancora faticano per salire. Oppure si può cercare di scalarne quante più possibile, godendo solo della sfida con sè stessi, e scendendo subito per ripartire. Ma, in ogni caso, non ci si può fermare in cima. La vetta è piccola, se paragonata alla base della montagna, e occorre lasciare il posto a quelli che saliranno dopo di noi. E arriva un momento in cui non si ha più l'energia che serve a salire e, con le proprie forze, si può solo scendere.

Ed è a questo punto che incontrare qualcuno che diffonde energia invece che sottrarla può fare la vera differenza. Può rallentare e rendere piacevole anche la discesa piuttosto che trascinare velocemente verso basso con l'unico desiderio di non farsi troppo male.

E poi, questa volta, avrei proprio voluto vedere anche tutti voi, che non avete perso una sola occasione per ripetermi "chi non ama gli animali, non può amare nemmeno le persone".

Avrei proprio voluto vedere voi, se avreste ucciso il cerbiatto oppure Biancaneve.

sabato 7 marzo 2009

Nel fuoco eterno!

"Poi dirà ai (preti) malvagi:
- Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che Dio ha preparato per il diavolo e per i suoi (?) servi!
Perché, io ho avuto fame e voi non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato nella vostra casa; ero nudo e non mi avete dato i vestiti; ero malato e in prigione e voi non siete venuti a trovarmi.
"E anche quelli diranno:
- Quando ti abbiamo visto affamato, assetato, forestiero, nudo, malato o in prigione e non ti abbiamo aiutato?
"Allora il re risponderà:
- In verità, vi dico: tutto quel che non avete fatto a uno di questi piccoli, non l'avete fatto a me.

venerdì 6 marzo 2009

Lo stato uccide

Il mese scorso si è fatto un gran parlare del ruolo che dovrebbe o non dovrebbe avere lo stato relativamente a certe scelte dei cittadini che possono determinare la morte, mi riferisco al caso di Eluana.

Molti commenti erano del tono di questo, emblematico, del Comitato Verità e Vita:

"L’eversiva sentenza della magistratura italiana, blindata addirittura dal nulla osta delle Sezioni riunite della Cassazione, prima che una condanna a morte è una ancor più tragica “licenza di uccidere”. Al cittadino Englaro la decisione se fare o no quello che lo Stato gli consente.

Ancora non ha eseguito o fatto eseguire il gesto omicida. E noi fortemente speriamo che ci ripensi.

Ma se sciaguratamente dovesse farlo, questa decisione omicida non sarà nella sostanza diversa dai milioni di decisioni omicide – anche queste consentite e finanziate dallo Stato – prese da padri, madri e medici in materia di aborto; nonché da quelle di genitori e medici che – nelle tecniche di fecondazione artificiale omologhe o eterologhe - obbligano i poveri figli concepiti in provetta ad un “percorso di guerra” che nove volte su dieci li uccide. Di questo, purtroppo, da troppo tempo si tace, favorendo il clima per una sentenza come quella sul caso-Englaro."

Oggi il tabaccaio mi ha suggerito una riflessione che non avevo fatto, nè letto, prima.

Questa decisione non sarà nella sostanza diversa da milioni di decisioni - anche queste consentite, finanziate e pubblicizzate dallo Stato - prese da tutti quelli che fumano (e lo dico da moderato fumatore) ogni volta che comprano un pacchetto di sigarette.

Però in quel caso lo Stato si limita scriverci sopra "il fumo uccide" come se il suo dovere fosse solo quello di avvisare, informare il cittadino. Come se Berlusconi avesse detto a Beppino Englaro "guarda che se interrompono l'alimentazione Eluana morirà".

E nessuno fa tutto quel parlare perchè lo Stato da questa licenza di uccidere (e uccidersi) anche ai minorenni.

Viene il dubbio che in tutte queste discussioni c'entri poco la difesa della Vita e meno ancora la difesa della Verità.

Forse perchè su alcuni morti lo Stato ci guadagna dei soldi e su altri no?

Per curiosità, e per non accusare invano, cerco sul sito del Comitato Verità e Vita la parola "FUMO".

Mi dicono che forse cercavo "BUONO" ...


Forse no...

martedì 3 marzo 2009

The dark divo

Una delle mie passioni di questo momento sono i mashup.
Quelli che faccio io sono solo grafici, ma questo video è belissimo. Io non ho visto nè Il divoIl cavaliere oscuro ma guardatevi questo video.

La genetica non è un'opinione. L'informazione sì.

Sto leggendo "Le imperfezioni" di Valerio Varesi.
Ad un certo punto dice:
"Il caporedattore aveva capito che il compito principale del giornale non era tanto quello di aggiungere cose nuove alla conoscenza del pubblico, ma quello di confermare ciò che migliaia di persone, ciascuno per sè, avevano già in testa, magari confusamente. Comprare il quotidiano equivaleva ad una mattutina agnizione e dava sollievo come alla bestia spersa ritrovare il branco."
Mi è tornato in mente stamattina quando ho letto come i due principali giornali italiani riportavano la notizia del test al DNA effetuato sui due rumeni accusati dello stupro nel parco della Caffarella a Roma.

Per il Corriere il test negativo scagiona i due rumeni.
Per Repubblica il test è da ripetere perchè:
"I primi risultati, infatti, non inchiodano con certezza i due arrestati: i loro profili genetici non corrispondono in maniera univoca con quelli rilevati dalle tracce biologiche ritrovate sui vestiti e sul corpo della giovane vittima."
Una radio vicina al gruppo editoriale di Repubblica diceva che
"La procura di Roma giudica parziali i test del DNA che non sembrano corrispondere completamente al profilo dei due rumeni."
Per quello che ne so io un test del DNA non può che essere univoco. Il DNA deve essere uguale al 100% poichè le somiglianze tra due individui sono molto superiori alle differenze.
Se infatti è vero che la somiglianza genetica tra uomini e scimpanzè è del 99%, allora un est che non corrisponda completamente includerebbe anche tutte le scimmie!

Home page

Su http://www.funize.com/ le prime pagine di tantissimi quotidiani italiani.

domenica 1 marzo 2009

Asino chi scrive! (2)

L'avevo promesso ed eccomi quì. Proviamo a vedere quali sono state le 10 parole più ricercate su google nel mese appena finito.

Ricordo che su Google Insights for Search oltre alla classifica delle 10 parole più ricercate c'è anche quella delle 10 parole che hanno avuto il maggior incremento di ricerche rispetto al mese precedente.

Top searches

1. facebook 100
2. youtube 45
3. you 25
4. libero 25
5. you tube 15
6. video 15
7. netlog 15
8. meteo 15
9. giochi 15
10. yahoo 10

Rising searches

1. arisa Breakout
2. eluana englaro +2200%
3. sanremo 2009 +1000%
4. sanremo +750%
5. marco carta +600%
6. san valentino +400%
7. carnevale +250%
8. rihanna +70%
9. x factor +50%
10. rojadirecta +50%

Praticamente invariata la Top10. Unica considerazione è che la gente è così abituata a usare google che preferisce scrivere youtube nel motore di ricerca che nella barra degli indirizzi, o forse perchè molti sono ancora indecisi se scrivere you, you tube o youtube... Fino al paradosso di cercare su google libero o yahoo: come entrare in una concessionaria BMW a chiedere una Mercedes.

Ma veniamo alle rising searches.

Non stupisce il secondo posto per Eluana Englaro la cui vicenda ha momopolizzato giornali e telegiornali.
Ovviamente poi febbraio si porta dietro il carnevale e ben due santi, San Valentino e San Remo.
Ma la mia curiosità si focalizza sul primo e sul decimoposto, due parole che non ho mai sentito.

Vince su tutti arisa, forse parola cercata da tutti quelli, come me, che non essendo stati molto attenti non sanno che non è una cosa ma, appunto, il nome della cantante che ha vinto il festìval.
Al decimo posto trovo rojadirecta. Subito tremo. Penso ad un redtube o redporn spagnolo con livewebcam che "lo sanno tutti meno che io", non può essere.
E invece si tratta di www.rojadirecta.com, un sito con tutta la programmazione del calcio gratis in streaming e di altri eventi sportivi in onda sul web, tutta la programmazione online di serie a gratis e molti altri sport.

Cose che so di non sapere!

Coma vigile

La porta dell'ambulatorio si aprì e ne uscì una coppia. Il dottor Montanari, primario della Medicina Intensiva, si affacciò e vedendo la donna seduta sulla poltroncina di plastica rossa nel corridoio la invitò ad entrare, semplicemente inclinando il capo verso l'interno della stanza e allungandole una mano quasi come dovesse tirarla fuori dall'acqua. Da due mesi, ogni mercoledì verso le sette, riceveva la signora Marani.
«Come sta?» questa volta era stato lui il primo a chiederlo. Sapeva che, come la sabbia che cade in una clessidra, più passava il tempo più le sue attenzioni dovevano spostarsi da quell'uomo in coma verso i suoi familiari e, tra questi, soprattutto alla giovane moglie.
«Ho smesso di prendere il Seropram e ho visto di nuovo la psicologa lunedì, dice che sto iniziando ad accettare la realtà. Mi ha dato un compito.»
«Che compito le ha dato, Laura?»
«Mi ha chiesto se c'erano delle cose, in casa, che faceva sempre mio marito e che nessuno aveva più fatto da quel giorno»
«E ce ne erano?»
«Sono andata con Simone a lavare la macchina all'autolavaggio. Era una cosa che facevano loro due, al sabato pomeriggio, ogni tanto. Quando la macchina ha cominciato ad avanzare da sola, tutta coperta di schiuma in mezzo ai rulli gialli e rossi che giravano ci siamo messi a piangere tutti e due, io e Simone.
Sono anche salita sulla scala a pioli per chiudere il velux nel sottotetto. Prima avevo paura di salire così in alto, se non c'era Enrico lo lasciavo aperto.
Sinceramente, dottore, secondo lei mio marito ci sente quando gli parliamo?»
«Nessuno lo può sapere, Laura. A volte i pazienti che si svegliano dal coma riferiscono cose 'sentite' mentre erano incoscienti.»
«E' stato lei, all'inizio, a dirmi di parlargli... Io gli parlo, gli racconto cose che prima, quando era vivo ... insomma, prima dell'incidente, non ero mai riuscita a dirgli...»
«Non può che fare bene. Se non a lui, almeno a lei, Laura»
«Grazie, per quello che fa per mio marito e per la pazienza che ha con me»
«E' già stata da lui, oggi?»
«No. Ci vado adesso. Buona serata»
«Quando ha bisogno, sa dove trovarmi»

La porta della camera 18 si chiuse senza fare il minimo rumore.
«Ciao Enry, sono io»
Le prime parole le sussurrava sempre dalla porta, per annunciarsi, per non coglierlo di sorpresa. Poi spostava la sedia dal tavolino sotto la finestra e la accostava al letto. Gli dava un bacio sulla fronte e si sedeva alla destra del letto prendendogli la mano sinistra tra le sue, una sotto e una sopra, tutte a palmi in basso come in quel gioco che faceva lui con Simone, in cui si costruisce una torre infinita togliendo a turno la mano sotto e spostandola in cima.
«Ieri ho portato Simone all'autolavaggio. Dice la psicologa che devo iniziare a fare le cose che prima facevi tu. Che mi farà sentire meno vuota. Mi farà sentire più completa, più in equilibrio. Abbiamo pianto dentro alla macchina dentro al tunnel. All'uscita il getto d'aria ha asciugato la macchina e le nostre lacrime.
Ieri ho visto Andrea. Era dal giorno dell'incidente che non lo vedevo. Non ho voglia di vederlo adesso. L'ho visto al bar, per dirglielo. E' strano no, quando eri vivo ... quando c'eri, non mi bastavi più. E adesso ... mi basti? mi manchi? O invece non mi manca più niente, mi sento più completa, più in equilibrio.
Credevo di non amare più te perchè mi ero innamorata di Andrea e invece senza di te non mi interessa più niente neanche di lui. Credevo di volermi liberare di te per poter amare Andrea. Forse mi ero innamorata di Andrea per liberarmi di te.»

La porta della camera si è chiusa senza fare il minimo rumore.
Sono di nuovo solo in questa stanza. In coma. Sono caduto
dalla scala su cui salivo tutte le sere per chiudere il velux del sottotetto. Qualcuno aveva manomesso uno degli ultimi pioli.
Ora ho capito. Adesso posso svegliarmi.

(questo è il primo racconto che ho scritto come compito per il corso di scrittura letteraria che sto facendo)

giovedì 26 febbraio 2009

Governo 2.0

Il Governo Italiano entra nell'era della realtà virtuale.

Dopo lo sciopero virtuale, in cui i lavoratori vanno a lavorare lo stesso ma senza percepire lo stipendio, il Governo è pronto a varare provvedimenti analoghi per risolvere brillantemente annose questioni che hanno sempre diviso l'opinione pubblica:
  • Divorzio virtuale, le coppie potranno dirsi divorziate pur rimanendo a vivere insieme
  • Matrimonio virtuale, due persone potranno dirsi sposate pur senza aver nessun diritto legale equiparabile al matrimonio (sostituirà i PACS, DICO, unioni di fatto, etc.)
  • Eutanasia virtuale, le persone in stato vegetativo saranno mantenute in vita ma potranno essere considerate morte, si potranno celebrare i funerali e sarà possibile non andare più a trovarle in ospedale
  • Aborto virtuale, la donna dovrà partorire il figlio a cui potrà dire per tutta la vita "ma io non ti volevo"
  • Contraccezione virtuale, sarà possibile assumere la pillola del giorno dopo solo il giorno "dopo" che siano iniziate le mestruazioni
  • Maestro unico virtuale, ci saranno più maestri ma non potranno mai scambiarsi opinioni sugli alunni
  • Intercettazioni virtuali, sarà possibile intercettare le telefonate degli inquisiti ma il volume sarà tenuto a zero

wibiya widget