venerdì 5 novembre 2010

Pignology 2.0

Ebbene sì.
Direi proprio che ho deciso: cambio casa, migro su Tumblr.
Ho abitato qui per poco più di due anni. Il primo vero post di questo blog è del 3 settembre 2008. Poi ho scoperto il retroblogging, ho avviato qualche esperienza di biografia condivisa, e ho collezionato vecchie foto del passato.
Ho scritto abbastanza regolarmente fino alla nascita di carpizeronove che mi ha portato via molto del tempo che dedicavo al blog. Poi sono nati anche CarpiTransizione e la Mappa della Spesa Sostenibile. E ieri è stato pubblicato anche il mio primo post su PerdoTempo.it. Passavo sempre più tempo fuori casa!
E tornando qui stasera per chiudere porte e finestre, gas e luce come quando si sa che non si tornerà per un pezzo mi ha colpito l'ultima frase che è rimasta nelle pignolerie in fondo alla pagina:

"Quanti pezzi che ho! Devo tenermi stretto"
(Edwin Morgan)

non ricordo da quando è scritta lì (ogni tanto le cambiavo) ... certo che era profetica!

Nel frattempo sono cambiate altre cose, si sono diffusi i socialcosi, la fruizione del web (la mia) è diventata sempre più da mobile che da fisso etc etc.
Ho provato Twitter ma per me 140 caratteri sono troppo pochi, una mortificazione eccessiva. Ho provato Facebook ma forse 300 amici sono troppi, una fatica eccessiva.

Adesso ho scoperto Tumblr ed è stato amore a prima vista. Mi sembra che riunisca il meglio dei blog e di twitter senza la dispersione di Facebook (non gli perdonerò mai di non avere i tags!). Così ho preso poche cose che avevo in giro (tutte le altre le lascio in questa casa in cui tornerò ogni tanto spinto dalla nostalgia) e mi sono trasferito nella nuova casa.

Per i miei vecchi amici il mio nuovo indirizzo è http://pignology.tumblr.com/. C'è anche una verione fatta apposta per i vostri smartphone: http://pignology.tumblr.com/mobile. Tutto quello che scriverò lì lo vedrete comparire anche su twitter e facebook. Se usate i feed rss, dovete inserire questo: http://pignology.tumblr.com/rss.

Venitemi a trovare.

Marco

martedì 7 settembre 2010

Come conservare gli amici ai tempi di Facebook

Scrivo questo post perchè oggi ho risolto un problema che mi assillava da tempo e la la cui soluzione non è (almeno per me) molto intuitiva.

Farsi degli amici con Facebook è facile. Basta chiedere o accettare l'amicizia.
Ma quando poi da un amico non arrivano altro che aggiornamenti sullo stato della sua fattoria? Non ditemi che non avete desiderato anche voi "nascondere" quell'amico, soprattutto se usate FB sul cellulare.
Ma come si fa a cliccare quel "Rimuovi dagli amici"? Soprattutto se, come me, anche voi date l'amicizia solo alle persone che conoscete davvero. L'amico riceverà una notifica che dice "Marco non è più tuo amico!" o "Sei stato rimosso dagli amici di Pigna!"? Meglio forse avvisarlo prima con un messaggio tipo: "Ciao, ti volevo dire che ti sto rimuovendo dai miei amici ma solo perchè non sopporto la fattoria, sentiamoci su skype!".
Per un po' ho cercato il bottone "Non seguire questo amico" che mi permettesse di conservare l'amicizia senza essere costretto a ricevere tutti gli aggiornamenti agricoli.
E qui sta il difetto di ragionamento (mio o di FB) e la scoperta di una soluzione ancora migliore di quanto pensassi.
E' vero infatti che io ricevo l'aggiornamento dal mio amico ma è vero anche che lo ricevo dall'applicazione stessa.
Basta quindi andare sulla pagina di FarmVille (o di qualsiasi altra odiosa applicazione) e cliccare "Blocca l'applicazione" sotto l'immagine a sinistra.
E come d'incanto gli aggiornamenti dei vostri amici saranno completamente "disinfestati" da ogni residuo agricolo.

Adesso ovviamente verrà fuori che lo sapevano tutti tranne me ... ma nessuno di quelli a cui avevo parlato del mio assillo mi aveva saputo indicare la soluzione prima del contadino Andrea G. quando ho minacciato di non essere più suo amico.

venerdì 13 agosto 2010

Grazie a tutti i fighetti che hanno comprato l'iPhone e l'iPad!

Non so se ve ne siete già accordi ma qualcosa sta cambiando in sordina e più in fretta di quanto mi aspettassi.
Molti siti di informazione negli ultimi anni stavano rincorrendo il mercato dei cellulari e degli smartphone creando versioni "mobili" adatte ad essere lette sui piccoli schermi di questi dispositivi. Erano versioni "light" dei siti originali oppure testi diffusi come xml. Bastava quindi un browser o un aggregatore di feed rss per accedere a questi contenuti. Gratis come internet!

Poi è arrivato l'iPhone con le sue apps e poi l'iPad con le sue apps. E così non basta avere un sito "mobile" ma per essere cool bisogna avere un "applicazione".
Anche perchè tutti sono abituati all'internet gratis ma l'applicazione ancora si paga, poco ma si paga.

E così, per fare un esempio in cui mi sono imbattuto oggi ma sono sicuro che ne seguiranno altri, il quotidiano Repubblica lancia l'applicazione Repubblica+ per iPad. Cioè per accedere con un iPad ai contenuti on-line di Repubblica non basta un browser ma serve un app. Che costa 3,5 euro a settimana.
E per non fare sentire gli applemaniaci gli unici sfigati disposti a pagare quello che finora era gratis cosa succede?
Da oggi quando provo a consultare il sito di Repubblica Mobile mi viene proposto, per andare oltre ai titoli delle news, un abbonamento da 2 euro alla settimana.
Wow! Calcolato che risparmio 1,5 euro alla settimana, fra un paio di anni avrò messo da parte i soldi per comprarmi l'iPad!

Grazie a tutti i fighetti che hanno comprato l'iPhone e l'iPad! E, con la loro disponibilità a comprare a pochi euro applicazioni che io non vorrei nemmeno gratis sul mio telefonino (un'italiano è diventato milionario con un app che fa una scoreggia!), hanno dato una bella accelerata alla fine dell'era delle informazioni gratuite in rete.

sabato 8 maggio 2010

I bambini di Sodoma

Genesi XVIII
Disse allora il Signore: «Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!».
Quegli uomini partirono di lì e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora davanti al Signore. Allora Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l'empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lungi da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città».
Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere... Forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne trovo quarantacinque». Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta».  Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci». Poi il Signore, come ebbe finito di parlare con Abramo, se ne andò e Abramo ritornò alla sua abitazione.
Genesi XIX
[...]
Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Zoar, quand'ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore. Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo. Ora la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale.
Abramo andò di buon mattino al luogo dove si era fermato davanti al Signore; contemplò dall'alto Sòdoma e Gomorra e tutta la distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una fornace.

Allora Abramo parlò di nuovo al Signore «Mio Dio, che hai fatto? Mi avevi promesso che avresti risparmiato la citta per riguardo ai giusti e agli innocenti che vi si trovavano». Rispose il Signore: «Così dissi e così ho fatto, non ho trovato a Sodoma nemmeno dieci giusti». Abramo riprese e disse: «Non si adiri il mio Signore ma io credo che a Sodoma e nelle altre città che hai incendiato ci fossero degli innocenti». Rispose: «Stai forse decendo che il tuo Dio ti avrebbe mentito, se li avessi trovati avrei risparmiato la città per loro riguardo». Allora Abramo mormorò, e la sua voce fu come un gemito: «E i bambini? Tutti i bambini di Sodoma che colpa avevano?»

(liberamente tratto da Caino di Josè Saramago)

mercoledì 31 marzo 2010

Ormai si passa più tempo a condividere i pensieri che a pensarli.

Non è mia. E' un tweet di Galatea di qualche giorno fa.
Ma volevo fermare questa frase, appuntarmela per non dimenticarmela.
Poi ho letto anche questa notizia: La Socializzazione batte la richiesta di informazioni.
I contatti su facebook hanno superato addirittura quelli su google!
Già avevo iniziato una rubrica mensile sulle parole più ricercate su google e l'avevo abbandonata per pietà ...
Ora sembra che la gente non faccia più nemmeno la fatica di cercare "chi ha vinto S. Remo" o "chi ha vinto amici" o di scaricare la musica gratis ... aspetta che lo faccia qualcun'altro e aggiunge il suo pigro "mi piace"

wibiya widget