domenica 1 marzo 2009

Coma vigile

La porta dell'ambulatorio si aprì e ne uscì una coppia. Il dottor Montanari, primario della Medicina Intensiva, si affacciò e vedendo la donna seduta sulla poltroncina di plastica rossa nel corridoio la invitò ad entrare, semplicemente inclinando il capo verso l'interno della stanza e allungandole una mano quasi come dovesse tirarla fuori dall'acqua. Da due mesi, ogni mercoledì verso le sette, riceveva la signora Marani.
«Come sta?» questa volta era stato lui il primo a chiederlo. Sapeva che, come la sabbia che cade in una clessidra, più passava il tempo più le sue attenzioni dovevano spostarsi da quell'uomo in coma verso i suoi familiari e, tra questi, soprattutto alla giovane moglie.
«Ho smesso di prendere il Seropram e ho visto di nuovo la psicologa lunedì, dice che sto iniziando ad accettare la realtà. Mi ha dato un compito.»
«Che compito le ha dato, Laura?»
«Mi ha chiesto se c'erano delle cose, in casa, che faceva sempre mio marito e che nessuno aveva più fatto da quel giorno»
«E ce ne erano?»
«Sono andata con Simone a lavare la macchina all'autolavaggio. Era una cosa che facevano loro due, al sabato pomeriggio, ogni tanto. Quando la macchina ha cominciato ad avanzare da sola, tutta coperta di schiuma in mezzo ai rulli gialli e rossi che giravano ci siamo messi a piangere tutti e due, io e Simone.
Sono anche salita sulla scala a pioli per chiudere il velux nel sottotetto. Prima avevo paura di salire così in alto, se non c'era Enrico lo lasciavo aperto.
Sinceramente, dottore, secondo lei mio marito ci sente quando gli parliamo?»
«Nessuno lo può sapere, Laura. A volte i pazienti che si svegliano dal coma riferiscono cose 'sentite' mentre erano incoscienti.»
«E' stato lei, all'inizio, a dirmi di parlargli... Io gli parlo, gli racconto cose che prima, quando era vivo ... insomma, prima dell'incidente, non ero mai riuscita a dirgli...»
«Non può che fare bene. Se non a lui, almeno a lei, Laura»
«Grazie, per quello che fa per mio marito e per la pazienza che ha con me»
«E' già stata da lui, oggi?»
«No. Ci vado adesso. Buona serata»
«Quando ha bisogno, sa dove trovarmi»

La porta della camera 18 si chiuse senza fare il minimo rumore.
«Ciao Enry, sono io»
Le prime parole le sussurrava sempre dalla porta, per annunciarsi, per non coglierlo di sorpresa. Poi spostava la sedia dal tavolino sotto la finestra e la accostava al letto. Gli dava un bacio sulla fronte e si sedeva alla destra del letto prendendogli la mano sinistra tra le sue, una sotto e una sopra, tutte a palmi in basso come in quel gioco che faceva lui con Simone, in cui si costruisce una torre infinita togliendo a turno la mano sotto e spostandola in cima.
«Ieri ho portato Simone all'autolavaggio. Dice la psicologa che devo iniziare a fare le cose che prima facevi tu. Che mi farà sentire meno vuota. Mi farà sentire più completa, più in equilibrio. Abbiamo pianto dentro alla macchina dentro al tunnel. All'uscita il getto d'aria ha asciugato la macchina e le nostre lacrime.
Ieri ho visto Andrea. Era dal giorno dell'incidente che non lo vedevo. Non ho voglia di vederlo adesso. L'ho visto al bar, per dirglielo. E' strano no, quando eri vivo ... quando c'eri, non mi bastavi più. E adesso ... mi basti? mi manchi? O invece non mi manca più niente, mi sento più completa, più in equilibrio.
Credevo di non amare più te perchè mi ero innamorata di Andrea e invece senza di te non mi interessa più niente neanche di lui. Credevo di volermi liberare di te per poter amare Andrea. Forse mi ero innamorata di Andrea per liberarmi di te.»

La porta della camera si è chiusa senza fare il minimo rumore.
Sono di nuovo solo in questa stanza. In coma. Sono caduto
dalla scala su cui salivo tutte le sere per chiudere il velux del sottotetto. Qualcuno aveva manomesso uno degli ultimi pioli.
Ora ho capito. Adesso posso svegliarmi.

(questo è il primo racconto che ho scritto come compito per il corso di scrittura letteraria che sto facendo)

2 commenti:

  1. Great start! Congratulations! Mi piace molto l'immagine dell'autolavaggio e le lacrime....

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  2. ........mmmmmmmm aspettiamo.........

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