La sua richiesta di incentivi per l'auto ("non per favorire gli Agnelli ma per le decine di migliaia di addetti al settore") sarebbe sembrata solo miope e fuori tempo se non avesse introdotto una novità assoluta: lo stato deve vietare la circolazione delle Ferrari a Torino!
"Non è in dubbio il diritto dei cittadini alla ricchezza, ma renderla visibile è un'altra cosa" afferma il Vescovo.
"A Torino l'85% della popolazione gira con una FIAT, ciò basta a rendere inopportuna la presenza di Ferrari in città."
A Montezemolo (ex presidente di Confindustria, ma ancora AD di Ferrari), che contestava la proposta citando l'esempio della vicina Montecarlo dove circolano liberamente le Ferrari, il Vescovo ha ribadito che è logico che "dove i poveri con le FIAT sono in minoranza è naturale che le Punto convivano a fianco di grosse auto sportive".
Distaccato il commento del Sindaco di Torino Chiamparino "finora non ho una Ferrari e dunque il problema non si pone".
Ancora più esplicito il dissenso del segretario regionale del Pd, l'ex democristiano Morgando "ho fatto un giro recentemente sulla Ferrari di Berlusconi e devo dire che è molto bella".
(La Repubblica - 18 gennaio 2008 pag. 6 della versione a stampa, torino.repubblica.it)
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