domenica 29 marzo 2009

Testamento biologico

Il bar dell'ospedale aveva due ingressi separati. Quello a sinistra per i medici e quello a destra per i pazienti, ma la regola non era così ferrea ed era sempre a destra che si andava se non si aveva troppa fretta e si voleva chiacchierare con un po' di tranquillità.
Due uomini dall'aspetto elegante, entrambi sulla sessantina, brizzolati, con gli occhiali, sedevano uno di fronte all'altro resi del tutto simili dai camici bianchi con scritto il nome dello stesso reparto: medicina interna. Chi se ne intendeva, li poteva distinguere dall'orologio: l'uomo a destra indossava un Rolex Daytona tutto in acciaio con la corona e i due pulsanti a vite, i tre quadranti sullo sfondo bianco, impermeabile fino a 10 atmosfere mentre quello a sinistra un Cartier Santos Dumont con la cassa quadrata in oro giallo, il fondo bianco con i numeri romani, il cinturino in pitone ed uno zaffiro incastonato nella corona.
Il cameriere interruppe brevemente la loro discussione per posare sul tavolo i due caffè che avevano ordinato.
L'uomo con il Rolex, prese una bustina di zucchero e, tenedola tra il pollice e l'indice della mano sinistra la colpì un paio di volte con il dito medio della destra prima di strappare l'angolo per cui l'aveva tenuta stretta.
E fu in quel preciso momento che rimase immobile a fissare l'amico come se un pensiero l'avesse improvvisamente rapito e trasportato lontanissimo da lì.
"E tu cosa pensi di tutto questo dibattito sul testamento biologico?"
"Una cosa, tra tutte quelle che sono state dette in queste settimane, mi ha incuriosito" rispose dopo un attimo di esitazione l'uomo con il Cartier "hanno provato per anni ad inculcarci la tesi che l'alimentazione è la prima e la più importante delle terapie e adesso ci vogliono convincere che la nutrizione artificiale non è una terapia ma un atto caritatevole irrinunciabile ..."
"Un atto caritatevole irrunciabile sarebbe sfamare i milioni di bambini che muoiono di fame" intervenne l'uomo con il Rolex come se avesse indovinato il titolo di una canzone dopo averne ascoltate solo le prime note "non continuare a nutrire artificialmente anziani che altrimenti sarebbero già morti. La medicina in questi anni ha fatto sicuramente più sforzi per prolungare la vita
di chi già viveva fino a settant'anni piuttosto che per farci arrivare un maggior numero di persone e fare in modo che tutti ci arrivassero più felici"
"Ti ricordi il titolo di quel congresso di qualche anno fa: più vita ai giorni o più giorni alla vita?" chiese timidamente l'uomo con il Cartier.
"Esistono medicine per ritardare il più possibile gli effetti delle malattie cardiovascolari, delle malattie neurologiche, per convivere più a lungo con il cancro; possiamo sostituire tutti i denti oppure un ginocchio anche ad una persona di ottant'anni e farla tornare a masticare e a camminare ... anche se poi il menù della casa di riposo dove vive è sempre purè e stracchino e il percorso dal letto alla saletta della TV lo continua a fare in seggetta! E' vero, adesso viviamo più a lungo ... ma sono davvero un regalo questi anni in più che ci sono stati aggiunti?"
"Adesso quello dice che potremo vivere fino a 120 anni. Io non sono sicuro di avere la forza di girare intorno alla boa. Quando ho iniziato a nuotare la consideravo un traguardo e adesso improvvisamente mi dicono che sarei solo a metà strada! Non l'ho chiesto io di fare altri sessant'anni di ospedale, di prelievi, di medicine. Che li facciano loro! Perchè negare il compimento naturale dell'esistenza? Perchè accanirsi sul di un corpo con il solo scopo di prolungarne l'agonia?"
"Ma tu credi che sia giusto che un uomo possa prendere delle decisioni che riguardano la fine della sua vita o della vita di qualcun'altro?" lo incalzò l'uomo con il Cartier come chi da un colpettino ad una ruota che ruzzola in discesa non tanto per imprimerle nuova energia, di cui non ha bisogno, quanto per non farle perdere l'equilibrio e la direzione.
"Ma di cosa stiamo discutendo?! L'uomo prende ogni giorno decisioni che possono avvicinare o allontanare la fine della sua vita, decisioni che potrebbero interromperla in un attimo, decisioni che possono determinare la vita di altre persone ... Perchè, secondo te, cosa abbiamo fatto ogni volta che abbiamo acceso una sigaretta, che abbiamo sorpassato senza riuscire a vedere oltre una curva, che abbiamo preferito non usare il preservativo anche se non sapevamo niente di chi ci stavamo scopando, che abbiamo bevuto anche il nocino prima di riprendere la macchina e tornare a casa, che abbiamo cercato un numero sulla rubrica del telefono mentre guidavamo, ..."
E improvvisamente, come se lo stesso pensiero che l'aveva rapito avesse deciso infine di liberarsene e l'avesse depositato nello stesso identico punto del tempo e dello spazio da cui l'aveva prelevato, completò il gesto che aveva lasciato in sospeso: versò tutta la bustina di zucchero nella sua tazzina di caffè.
Prese il cucchiano con la mano destra, quella dove indossava il Rolex, quella da cui mezz'ora prima l'infermiera della medicina interna, dove sia lui che il suo amico erano ricoverati per il diabete, aveva fatto uscire una piccola goccia di sangue forando la punta di un dito con una lancetta di metallo, e, mescolando il suo caffè, disse: "Fanculo gli zuccheri, fanculo la glicemia e il diabete, fanculo le malattie cardiovascolari, l'infarto e l'insufficenza renale, ecco il mio testamento biologico: a me il caffè piace dolce!"

3 commenti:

  1. mi gusta, e mi fa pensare a quello di cui si è discusso al mare.
    come sempre in ritardo, nella vita e anche qui, ti mando infine dei riferimenti:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Sentinella_(Brown)
    classico raccontino di fantascienza che usa un ribaltamento finale
    http://it.wikipedia.org/wiki/Richard_Matheson
    autore di splendidi romanzi (io sono leggenda) e sceneggiatore di duel,
    e in una carrellata su fantascienza classica abbiamo ovviamente citato heinlein, un mostro sacro con delle trovate geniali.
    strano, non abbiamo parlato di asimov.
    salut
    alf

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  2. Ottimo! finora è il mio preferito.. Adesso mi fumo una sigaretta intanti che ci penso.. ;-)

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  3. Decisamente ottimo!! E per una convalescente con l'epatite ... mi alzo dalla sedia, vado in cucina e mi mangio un pò di quella fantastica crema pasticcera che ho appena fatto per i miei figli!! E se poi sto male??? Tanto è tutta colpa tua.
    At bes dimondi
    Angela

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