E' una bella metafora che invoca qualcosa di ineluttabile come il fuoco, così la gente si può rassegnare: i suoi soldi sono bruciati, punto! Inutile piangere sul latte versato.
Invece nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma!
Infatti tra le righe di un articolo di De Zeit pubblicato su Internazionale di questa settimana trovo una metafora molto più calzante: in borsa i soldi non bruciano, evaporano!
Cito:
E questo fa una grandissima differenza, perchè il vapore acqueo, quando si raffredda, si trasforma di nuovo in acqua. Questa legge vale anche per il denaro che torna liquido e torna a scorrere. Solo che a quel punto di solito scorre verso altre tasche. [...] A quel punto i titoli apparterranno a chi ha comprato in questi mesi. Qualche esempio? Cominciamo da Silvio Berlusconi. A metà ottobre il presidente del consiglio italiano ha comprato azioni mediaset per circa 16 milioni di euro, quando in borsa il titolo del suo gruppo era al minimo storico.Faccio qualche ricerca e trovo che la notizia ha avuto pochissimo rilievo sulla stampa italiana. Compare qualcosa su un ulteriore acquisto di Marina Berlusconi che ha comprato 130.000 azioni Mediaset a un prezzo di 3,8146 euro, per un valore complessivo di 496.000 euro. Ma è molto difficile trovare giornali che parlino della campaga acquisti del cavaliere senza tirare in ballo Beckham.
Negli stessi giorni molti giornali riportavano invece l'invito del premier da Napoli a comprare azioni Eni ed Enel, ad esempio Repubblica del 10 ottobre:
"Datte retta a me, dovete comprare i titoli Eni e Enel (tra le altre entrambe a vasta partecipazione pubblica, ndr) perchè sono sottovalutati, un anno fa valevano 10, oggi 2 e con questi rendimenti dovranno per forza tornare ai valori di borsa originali. Sono aziende che fanno utili e il prossimo anno presenteranno bilanci favolosi"Ovviamente non avrà consigliato di comprare Mediaset, come stava facendo lui, solo per non essere accusato del solito conflitto di interessi!
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