giovedì 11 settembre 2008

Attacco alla sperimentazione animale

Ne "Il fuoriuscito" di Renzo Tomatis c'è un capitolo che mi ha fatto riflettere su due temi a me cari e che inaugoro con questo post.
La ricerca scientifica e il cosa c'è dietro alle cose che sembrano in un modo ma forse non lo sono o non solo.

L'idea: vietare la ricerca sugli animali.
A favore: gli animalisti.
Contrari: le industrie?

Da ricercatore idealista negli anni 60-70 ci mostra che tra i forti sostenitori della nascita di questa opposizione alla ricerca sugli animali furono proprio le industri chimiche i cui profitti derivavano dai prodotti la cui tossicità o meno era indagata tramite quelle sperimentazioni. Motivo: la ricerca sugli animali avrebbe permesso di conoscerne la tossicità a priori, cioè prima che le sostanze fossero messe in commercio. Mentre la ricerca epidemiologica sugli umani (all'epoca esisevano meno possibilità di efettuare test in vitro, tralasciando quì la effettiva predittività degli uni e degli altri modelli sull'uomo) permetteva di posticipare l'eventuale giudizio negativo a un punto in cui i profitti non avrebbero risentito tanto.

1 commento:

  1. Io l'ho capita un po' diversa: la ricerca epidemiologica sugli umani permetteva (e permette) di posticipare l'eventuale giudizio negativo a un punto in cui i profitti avrebbero risentito talmente tanto da giustificare occultamenti manipolazioni o interpretazioni tendenziose dei risultati.
    Ma forse io ho l'occhio deformato dal latte...

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