giovedì 4 dicembre 2008

Presi nella rete

Presi nella rete è il titolo di un libro come ce ne saranno a decine sulla dipendenza da internet. Non l'ho letto, l'ho scelto a caso perchè appena ho scoperto questa ulteriore novità di YouTube il primo pensiero che mi è venuto è stato "sembrano in prigione!".

C'è una band (ce ne sarà più di una) di gente che non si è mai incontrata e suona insieme su YouTube.

Si chiamano BDJAMMERS e hanno un loro canale.

Questa è una loro versione di Ironic di Alanis Morisette


In realtà l'idea è molto affascinante e il risultato piacevole. E' senza dubbio un'idea che supera molte barriere e sembra volare alto. Avresti mai pensato di poter suonare insieme a un chitarrista messicano? Mi ricordo la curiosità che destò la versione di Under my skin di Bono in duetto telefonico con Frank Sinatra, mi colpivano le prime trasmissioni radiofoniche in cui due conduttori in due cittò lontane sembravano dialogare come se fossero nella stessa stanza. Mi vengono in mente alcune situazioni in cui questa possibilità offrirebbe sicuramente un più di libertà.

Il dubbio che mi però continua ad affiorare è "perchè non trovarsi in un garage con due amici a suonare? ci sarà qualcuno anche a Cittò del Messico che sa suonare una tastiera o una chitarra?". E guardando dietro le spalle di quei musicisti vedo soprattutto una immensa solitudine, un ripiegamento sempre maggiore su se stessi chiusi nella propria stanza con un unica finestra virtuale come collegamento per tutto il mondo.

Mi viene in mente la scena finale di Novecento di Baricco. Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento, dopo tutta la vita passata sulla nave, prova finalmente a scendere ma si ferma a metà della scaletta e non riesce ad andare oltre, torna indietro e dice:
Ma se tu, ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai, e questa è la verita', che non finiscono mai e quella tastiera è infinita... Se quella tastiera è infinita, allora su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare. Tu sei seduto sul seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio. Cristo, ma le vedevi le strade? Anche solo le strade. Ce n'è a migliaia, come fate voi laggiù a sceglierne una, a scegliere una donna, una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire. Tutto quel mondo, quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce e quanto ce n'è. Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell'enormita', solo a pensarla?

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