martedì 2 dicembre 1997

Digiuno e gran corteo 'Noi Medici - Tappabuchi'

DIGIUNO E GRAN CORTEO 'NOI MEDICI - TAPPABUCHI'
Repubblica — 02 dicembre 1997 pagina 24 sezione: CRONACA BOLOGNA - Seimila in corteo a Milano, che si travestono da lavavetri come goliardi e contestano il presidente del Consiglio Prodi. Quindici in ospedale a Bologna, colpiti da collassi a ripetizione dopo una 'dodici giorni' di sciopero della fame. Sono le due facce della protesta che si allarga di ateneo in ateneo dei medici specializzandi, 26 mila in tutta Italia, ufficialmente studenti ma praticamente, a detta loro, 'tappabuchi' della sanità italiana. Per la protesta, iniziata oltre un mese fa, ieri è stato un giorno di massima e drammatica visibilità. Da tutte le cliniche del Nord e Centro Italia, delegazioni di medici in formazione si sono unite ai colleghi milanesi per un corteo durato più di due ore che ha attraversato le vie del centro. Parecchi dotati di spazzola lavavetri per segnalare la futura professione, quella di disoccupato. Altri con mascherine, fonendoscopi al petto, cuffie da sala operatoria in capo.
Io c'ero, a bloccare i tram sdraiandoci sulle rotaie. E ricordo che arrivavo in treno da Roma. La Cri era mia compagna di viaggio e ricordo uno scompartimento "ristorante" con una bottiglia di vino e un cartoccio di crocchette di patate. Siamo stati ospiti da una coppia di suoi amici, ma non ricordo chi, dove e perchè.

1 commento:

  1. ed ecco la tua compagna di viaggio....crikerubini in persona.
    in realtà avevi prenotato un intero scompartimento dell'eurostar roma-milano o forse le FS stesse ce lo avevano lasciato a disposizione...inoltre ti rammento che l'aperitivo era articolato in una serie di fritti tra cui anelli di cipolla e pizzette, il tutto innaffiato da una buona bottiglia. quella non mi ricordo proprio di che trattasse, d'altra parte non era certo la prima della giornata, che aveva già registrato vari brindisi per la causa...e risalivano ancora un pò su languori di spezie della bellissima cena della sera precedente al ristorante africano dietro stazione termini col tuo amico prete. ricordo ancora i colori e i profumi di africa di quel banchetto.
    a milano ci ha ospitato la mia amica del cuore Lu, che aveva già militato grintosamente nella pantera....direi all'incirca con gli stessi risultati.
    ora, se vogliamo sperare di avere parte dei soldi che ci spettavano allora, dobbiamo pagare un avvocato...non c'è più poesia.

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