sabato 20 marzo 2010

Non toccate quel tasto!

Lo scienziato svizzero Conrado Gessner è stato il primo a lanciare l'allarme sugli effetti dell'eccesso d'informazioni. In un libro che ha fatto storia, ha descritto come il mondo moderno abbia sommerso di dati le persone e come quest'abondanza abbia "confuso e danneggiato" le menti. Gessner non ha mai mandato un'email e ignora i computer. Non perchè sia un tecnofobo, ma perchè è morto nel 1565. La sua preoccupazione si riferiva al flusso d'informazioni, apparentemente ingestibile, diffuso dalla stampa a caratteri mobili...

Inizia così un articolo di Vaughan Bell su Internazionale della settimana scorsa. Qui la versione originale su Slate, con il difetto di essere in inglese ma il pregio di avere i link a tutte le fonti citate.

Parla della diffidenza per le nuove tecnologie. Antica come il mondo.

Interessante, divertente e ricco di spunti. Leggetelo.

1 commento:

  1. Da Slate:
    To date, studies suggest there is no consistent evidence that the Internet causes mental problems. If anything, the data show that people who use social networking sites actually tend to have better offline social lives, while those who play computer games are better than nongamers at absorbing and reacting to information with no loss of accuracy or increased impulsiveness. In contrast, the accumulation of many years of evidence suggests that heavy television viewing does appear to have a negative effect on our health and our ability to concentrate.

    D'altra parte, c'è la posibilità che tra qualche anno "the accumulation of many years of evidence will suggest that heavy computer use does appear to have a negative effect on our health and our ability to concentrate, etc..."

    Da leggere anche il libro di Steven Johnson, "Tutto quello che ti fa male ti fa bene" o qualcosa del genere.
    Ma in generale credo che stare molto/troppo tempo seduti davanti a una qualsiasi cosa (anche a un libro) non faccia bene.
    diana

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